La Juventus si prepara ad accogliere in dirigenza Damien Comolli, ex presidente del Tolosa che sarà chiamato a supportare il club bianconero in diverse mansioni. Il francese in un'intervista del 2024 aveva raccontato quanto tutto sommato la vittoria fosse per lui poco importante. Parole che se trasportate nel mondo Juve, potrebbero avere l'effetto di un boomerang pericoloso.

Comolli, il dirigente a cui 'non interessa' veramente vincere

Nei prossimi giorni la Juventus dovrebbe accogliere tra le proprie fila Damien Comolli, ex presidente del Tolosa vicino a ricoprire un ruolo dirigenziale stabile all’interno del club bianconero.

Il francese, che ha avuto esperienze con Liverpool, Tottenham o Saint-Étienne, è una figura dal curriculum solido, abituata a lavorare sul medio-lungo termine, puntando su innovazione, scouting tramite l'impiego di algoritmi e una visione manageriale moderna del calcio.

Una visione che spesso e volentieri però non fa rima con il termine risultato. Lo stesso Comolli, in un'intervista rilasciata lo scorso 30 settembre al podcast Excellent Leadership, ha fatto capire con parole ben chiare quali siano le sue principali mire: "Ricordo di più le sconfitte. Finali o titoli persi mi tornano in mente più dei trionfi. Vincere non mi interessa veramente. L’unica cosa positiva del vincere è non perdere. Mi sveglio ogni giorno per non perdere.

Non mi sveglio per vincere. Mi sveglio per non perdere le partite e per non essere mediocre, non essere nella media. Le sconfitte mi fanno più male del piacere che mi dà vincere".

Parole che delineano un'identità dirigenziale fondata più sulla fuga dalla sconfitta che sulla fame di vittoria. E in un ambiente come quello juventino, dove “vincere non è importante, è l’unica cosa che conta” – per citare lo storico mantra di Giampiero Boniperti – simili affermazioni rischiano di suonare come uno stonato déjà-vu.

Basti ricordare le polemiche che investirono Thiago Motta quando in un’intervista appena arrivato alla Juventus lasciò trasparire quanto poco vitale fosse per lui la vittoria. Frasi che scatenarono malumori tra i tifosi, abituati a un DNA in cui la cultura del trionfo è sacra, irrinunciabile.

Comolli, una carriera basata sulla costruzione dei progetti

Nel corso della sua carriera, Damien Comolli non si è distinto tanto per un palmarès ricco di trofei, quanto per la sua abilità nel costruire progetti sportivi solidi e sostenibili. Il suo successo più rilevante è arrivato con il Tolosa, club che ha guidato da presidente dal 2020 al 2024: sotto la sua gestione, la squadra ha conquistato la Coppa di Francia nel 2023, battendo il Nantes per 5-1 in finale, un trionfo storico, il primo nella storia del club. A questo si aggiunge la vittoria della Ligue 2 nella stagione 2021-2022, che ha sancito il ritorno in massima serie. In precedenza, tra Arsenal, Tottenham e Liverpool, Comolli ha ricoperto ruoli come direttore sportivo e capo dello scouting, contribuendo all’individuazione di talenti come Gareth Bale e Luis Suárez, senza però collezionare trofei.