Il Mondiale per Club del 2025 non sarà soltanto una prestigiosa vetrina internazionale per la Juventus, ma anche un banco di prova determinante per diversi giocatori in cerca di riscatto. Con la conferma in panchina di Igor Tudor, il tecnico croato chiamato a ridisegnare la Vecchia Signora dopo una stagione complicata, tutto è stato rimesso in discussione. Di conseguenza, elementi a rischio come Daniele Rugani, Filip Kostic o Douglas Luiz potranno giocarsi le proprie carte per una permanenza a Torino dapprima insperata.

Solidità, affidabilità e una leadership silenziosa, questo è Rugani

Tra i nomi caldi figura quello di Daniele Rugani, reduce da un'esperienza in prestito all’Ajax. Il centrale toscano ha sempre incarnato, nelle sue apparizioni in maglia bianconera, un’idea di solidità e affidabilità. Sotto Allegri, è stato spesso chiamato in causa nei momenti di emergenza, rispondendo con prestazioni silenziose ma preziose.

Lo scorso anno, la sua assenza si è fatta sentire soprattutto durante il tour de force tra infortuni e coppe. Ora Tudor lo osserva con attenzione: potrebbe essere proprio Rugani a garantire equilibrio e profondità in difesa, ritagliandosi un ruolo da comprimario di lusso, magari utile anche per le rotazioni in vista delle fatiche internazionali.

Kostic è il veterano che può ancora dire la sua a sinistra

Anche Filip Kostic, rientrato dal prestito al Fenerbahce, sogna un'ultima chance in bianconero. Nonostante i suoi 32 anni, l’esterno bosniaco ha dimostrato nella Super Lig, sotto la guida di José Mourinho, di possedere ancora fiato e qualità. La sua annata in Turchia, seppur senza acuti memorabili, ha restituito un giocatore più sereno e maturo.

Tudor potrebbe sfruttarne l’esperienza e la capacità di adattarsi a più sistemi tattici: un’arma in più in un torneo come il Mondiale per Club, dove la gestione delle energie e delle alternative sarà fondamentale.

Douglas Luiz, dalla delusione al possibile rilancio

E poi c’è Douglas Luiz, probabilmente il caso più spinoso.

L’anno scorso doveva essere il colpo da novanta del mercato estivo, ma tra tensioni interne e incompatibilità con il metodo Motta, il brasiliano non è mai riuscito a entrare nei meccanismi della squadra. Le frizioni con l’ex allenatore hanno finito per condizionare pesantemente la sua stagione, trasformando un talento esplosivo – ammirato in Premier League – in un oggetto misterioso.

Ora, con Tudor, si apre un nuovo capitolo. Il tecnico croato, noto per il suo approccio diretto e il recupero di elementi in difficoltà, sembra pronto a concedergli una nuova chance. Le prime indicazioni dal ritiro sono incoraggianti: Douglas Luiz vuole restare, e vuole convincere.