La Juventus, fino a due settimane fa, sembrava intenzionata a riportare Antonio Conte a Torino. L’ipotesi di un ritorno del tecnico salentino aveva infiammato il dibattito tra i tifosi e le opinioni negli ambienti calcistici, ma alla fine l’ex ct della Nazionale ha deciso di restare a Napoli, dove ha trovato continuità e fiducia. A fare luce su questo scenario, è intervenuto Luciano Moggi, ex direttore generale bianconero, che ha raccontato un retroscena significativo nel corso di un intervento a Juventibus.
Le parole di Moggi
Secondo quanto svelato da Moggi, Conte avrebbe voluto fortemente tornare a Torino già nella scorsa stagione, ma la dirigenza bianconera dell’epoca scelse un’altra strada.
“Vi voglio dire una cosa e questo lo dico ai tifosi della Juventus. Perché ho sentito delle cose che a me non sono piaciute minimamente, quelle di accusare per esempio Conte a cui è stato detto: ‘ah viene la Juventus dall’inizio lascia il Napoli viene la Juventus eccetera’. Ed è stato accusato di non essere più juventino. Conte a me, appena vinto il campionato a Napoli ha detto: ‘L'anno scorso è stato preso Thiago Motta, io smaniavo per venire alla Juventus non mi hanno neppure tentato di fare un discorso di questo tipo è andata diversamente hanno fatto bene, però adesso che vengono a cercare me io dico con tutta tranquillità che resto a Napoli. Perché a Napoli ci sto bene, perché a Napoli mi rinforzeranno la squadra per la Coppa dei Campioni e quindi praticamente a Torino si devono arrangiare come ho fatto io quando sono venuto a Napoli’”.
Parole che lasciano poco spazio a interpretazioni e che lasciano intuire che un anno fa, Conte avesse fatto più di un pensiero al ritorno in bianconero. Tuttavia, la scelta della Juventus di puntare su Thiago Motta – ora non più in panchina – chiuse quella porta.
Moggi ha poi rincarato la dose, sottolineando come l’attaccamento alla maglia juventina di Conte non possa essere messo in discussione: “Perché a Napoli sarebbe venuto in subordine alla Juventus. Ecco questi signori accusano Conte di non essere juventino, ma juventino Conte era l’anno prima quando praticamente voleva venire alla Juventus invece hanno preferito Thiago Motta, a quel punto lì è diventato un professionista e ha rispettato il contratto e ha fatto bene”.
L’avvertimento a Comolli
Nel frattempo, la Juventus sembra voler confermare Igor Tudor sulla panchina, ma il club è ancora alle prese con una ristrutturazione societaria profonda. Il nodo direttore sportivo resta aperto e Moggi su questo tema è stato cauto: “Io lì non posso dare una risposta perché conosco Massara e non avrei dubbi sul discorso di Massara”.
Infine, l’ex dirigente juventino ha voluto lanciare un monito a Damien Comolli, da poco nominato nuovo direttore generale della Juventus: “Dico soltanto di prestare attenzione perché questa la Juventus non è un Tolosa. C’è molta differenza tra l’una e l’altra”.