La Juventus è pronta a tornare protagonista sul mercato per costruire una squadra ambiziosa e competitiva in vista della prossima stagione. Con Igor Tudor confermato alla guida tecnica, la dirigenza bianconera sta pianificando diverse operazioni per potenziare l'organico e affrontare al meglio i tanti impegni. Tra i profili più seguiti nelle ultime ore c'è Santiago Castro, attaccante del Bologna che ha attirato l'interesse di diversi club grazie alle sue prestazioni solide e alla mentalità da veterano nonostante la giovane età. Il suo nome è finito nei taccuini bianconeri come possibile rinforzo offensivo per l’estate: un’opzione che risponde perfettamente alle nuove esigenze tattiche e tecniche del club.
L’eventuale affondo potrebbe arrivare dopo il Mondiale per Club, quando la Juve valuterà anche altre situazioni in uscita nel reparto offensivo (in particolare Dusan Vlahovic).
Castro, ipotesi per la nuova Juventus
La Juventus continua a muoversi sul mercato con l’obiettivo di alzare il livello tecnico e caratteriale del gruppo. Tra i nomi che stanno guadagnando consensi nelle ultime settimane c’è quello di Santiago Castro, giovane attaccante del Bologna che ha mostrato qualità e personalità nella sua prima stagione in Serie A.
I bianconeri lo seguirebbero con grande attenzione e potrebbero avanzare una proposta concreta nel corso dell’estate, al termine del Mondiale per Club. L’idea della Juventus è chiara: nessuna rivoluzione, ma innesti mirati, in grado di dare un contributo immediato.
Castro rappresenterebbe un’opzione perfetta per garantire freschezza, dinamismo e fiuto del gol al reparto offensivo.
Il Bologna lo considera un elemento centrale per il futuro, ma davanti a un’offerta importante potrebbe anche prendere in considerazione la cessione.
Dove giocherebbe Castro nella Juventus di Tudor?
Con Igor Tudor in panchina, la Juventus vorrebbe proporre un calcio aggressivo, verticale e fondato su grande intensità. In questo contesto, Castro potrebbe trovare spazio come seconda punta, al fianco di un centravanti più strutturato, oppure adattarsi a muoversi come esterno in un tridente atipico.
Il tecnico croato ha spesso utilizzato moduli a due punte o 3-4-2-1, e in entrambi i casi il talento argentino potrebbe risultare un’arma importante, sfruttando i suoi strappi palla al piede e la capacità di attaccare la profondità.