La Juventus sta vivendo una fase di profondo cambiamento non soltanto in campo, ma anche dietro le quinte. Con l’arrivo di Damien Comolli in dirigenza, il club bianconero ha rivisto in maniera netta la propria politica interna, in particolare nella gestione delle commissioni agli agenti. Una linea più rigida e contenitiva che, come spiegato da Gianni Balzarini sul suo canale YouTube, sta già avendo effetti concreti sulle trattative in corso.
Secondo il giornalista, il rinnovo di Weston McKennie, che sembrava ormai vicino, si è improvvisamente arenato proprio per questa nuova impostazione: “Anche McKennie sembra in uscita: ve l'avevo già detto, l’accordo era stato trovato ai tempi di Giuntoli per il prolungamento del contratto.
Evidentemente, in quel periodo, stava bene anche l’alta commissione richiesta dalla società che lo segue e che gli fa da procuratore. È una società, non è una persona fisica. Ora, Comolli, di fronte a questa richiesta, ha detto assolutamente di no”.
Cambio di strategia
Dunque, se la situazione non dovesse sbloccarsi, anche il centrocampista statunitense potrebbe essere inserito nella lista dei partenti. Balzarini ha ribadito come, con la gestione precedente, le basi dell’accordo fossero già state poste: “Era già stato trovato l’accordo per passare da 2 milioni e mezzo a 3 milioni e mezzo netti l’anno, ma c’è una commissione altissima, non ne conosciamo l’entità e quindi Comolli ha detto di no”.
Il nodo, dunque, non riguarda l’ingaggio di McKennie, ma l’esosa commissione richiesta dalla società che ne cura gli interessi. Un elemento che, nella nuova filosofia della Juventus, rappresenta un ostacolo insormontabile. La scelta di Comolli di rifiutare certe cifre si inserisce in un più ampio piano di sostenibilità economica, che mira a ridurre le spese non direttamente legate al valore tecnico dei calciatori.
Vlahovic in standby
Oltre alla questione McKennie, a Torino c’è un altro dossier aperto e altrettanto delicato: quello legato a Dusan Vlahovic. L’attaccante serbo, in scadenza di contratto nel 2026, non sembra intenzionato a rinnovare il proprio accordo con i bianconeri. La situazione, al momento, è in stallo: nonostante il nome di Vlahovic continui a circolare sul mercato, la Juventus non ha ancora ricevuto offerte concrete.
Il Milan, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe seguito da vicino l’evoluzione della vicenda, ma nelle ultime settimane la dirigenza rossonera sembra aver virato su altri obiettivi, con Rasmus Hojlund che sarebbe diventato la priorità.
La Juventus, dunque, si trova a gestire due potenziali cessioni pesanti in una sola sessione di mercato. Il nuovo corso targato Comolli, improntato al rigore finanziario e a un maggiore controllo delle spese, potrebbe portare a scelte impopolari ma coerenti con la strategia del club. Le prossime settimane saranno decisive per capire se McKennie e Vlahovic faranno ancora parte del progetto tecnico bianconero o se, invece, la Juventus opterà per monetizzare subito, reinvestendo poi le risorse in nuovi innesti.