Alla Continassa cambia il personale, ma la filosofia resta la stessa: anche quest'estate la Juventus ha scelto di sacrificare i propri giovani per fare cassa e alimentare così il mercato.

Una strategia che già lo scorso anno non aveva portato i frutti sperati, ma che, complici le esigenze di bilancio, viene nuovamente riproposta sotto la gestione firmata Damien Comolli.

Juventus, Giuntoli e la scelta ancora contestata di cedere tanti talenti per acquisire Luiz, Koopmeiners e Nico

Nel 2024 era stato l'allora direttore sportivo Cristiano Giuntoli a muovere le pedine sullo scacchiere, puntando a rinforzare la prima squadra con profili apparentemente di spessore come Douglas Luiz, Koopmeiners e Nico Gonzalez.

Una campagna acquisti da applausi sulla carta, finanziata però da cessioni che hanno sollevato più di qualche dubbio tra i tifosi bianconeri. Da Samuel Iling-Junior a Enzo Barrenechea, passando per Dean Huijsen e Matías Soulé: una vera e propria diaspora di talenti, molti dei quali cresciuti nel vivaio, considerati da tempo come il futuro della Vecchia Signora.

Una strategia, che con il senno di poi, è stata fallimentare, costando il posto all'ex ds toscano.

Juve, la storia con Comolli si ripete: Mbangula e Weah già usciti, a rischio anche Miretti

E ora la storia si ripete. Con l’arrivo del nuovo direttore generale Comolli, le linee guida sembrano ricalcare quelle tracciate appena dodici mesi fa.

È notizia di una settimana fa la cessione di Samuel Mbangula al Werder Brema per una cifra vicina ai 10 milioni di euro più 3 di bonus. Un altro giovane promettente, cresciuto tra le fila dell’Under 23 e considerato da molti osservatori una delle sorprese della scorsa stagione.

Non è finita: anche Timothy Weah, esterno classe 2000, è in procinto di lasciare Torino. Destinazione Marsiglia, in un’operazione da 18 milioni bonus inclusi che sembra ormai in dirittura d’arrivo. Infine, tra i nomi in uscita spunta anche quello di Fabio Miretti, centrocampista che il Napoli corteggia da settimane e che potrebbe trasferirsi sotto il Vesuvio per una somma attorno ai 15 milioni di euro.

In totale, intorno ai 46 milioni in entrata che andranno reinvestiti per alimentare un mercato orientato all’immediato, probabilmente per puntare allo Scudetto o al ritorno stabile in Champions League.

Ma a quale prezzo?

Le domande, in casa Juventus, restano le stesse: è davvero questa la strada migliore per tornare a vincere? Quanta parte del futuro bianconero si sta barattando per un presente ancora incerto? I tifosi si interrogano, i giovani fanno le valigie, e la sensazione è che si stia preferendo costruire con l’oro degli altri, piuttosto che con quello già presente alla Continassa.