Ken Hu, l'amministratore delegato della Huawei Technologies ha parlato delle entrate della società nell'arco del 2017. Le parole del CEO non sono molto confortanti. Infatti, ammette che quest'anno gli introiti sono scesi del 15%: il fatturato stimato entro fine anno è di 92 miliardi di dollari. Se da un lato le entrate hanno subito una contrazione, dall'altra parte, invece, la casa produttrice con sede a Shenzhen ha spedito ben 153 milioni di smartphone in tutto il mondo. Da questo punto di vista si è registrato un aumento del 10%. L'andamento economico della società non andava così "male" dal 2013, ma l'azienda può comunque sorridere: in questi 12 mesi del 2017 Huawei ha consolidato la sua posizione di terzo produttore al mondo di telefoni.
Inoltre, in vista del 2018, l'intenzione è quella di espandersi in nuovi mercati, tra cui quello americano, il più redditizio al mondo.
Huawei: alla conquista dell'America
Sembra il titolo di un libro di avventura, ma è la realtà dei fatti. Huawei, dopo aver superato in termini di vendite diversi marchi famosi, ha rivolto la propria attenzione al mercato redditizio al mondo, ovvero quello degli Stati Uniti d'america. Quest'anno infatti, i responsabili marketing hanno iniziato a tastare un po' il terreno, iniziando le prime contrattazioni con gli operatori americani per vendere lì i propri smartphone.
Ad esempio, il Huawei Mate 9 ha debuttato in America nei primi mesi dell'anno, ma è stato venduto solo da rivenditori di elettronica di terze parti come Amazon.
Con il Mate 10, Huawei spera di dare filo da torcere a Apple, che sembra regnare incontrastata negli USA. Mate 10 sarà presentato a febbraio con la collaborazione di AT&T, compagnia telefonica con un fatturato da 163 miliardi di dollari l'anno, e potrebbe anche essere commercializzato da Verizon, secondo quanto riferito questa settimana.
Inoltre l'azienda, starebbe pensando ad un investimento di ben 100 milioni di dollari in pubblicità in America in vista del 2018. Se Huawei riuscirà ad ottenere il successo desiderato, sarà più facile anche per Honor, sottomarca di Huawei, farsi largo oltreoceano e dunque imporsi con un minimo di autorevolezza nel mondo degli smartphone.
Considerando che gli americani sono molto patriottici e dunque sono propensi ad acquistare solo prodotti locali, come Apple, l'intento di Huawei di sbarcare con successo negli Stati Uniti sembra davvero un'obiettivo difficile da raggiungere.