Lo sciame sismico ad Ancona sembra non finire. Il 23 agosto, all'indomani della forte scossa di magnitudo 4.4, avvenuta davanti al Conero in prossimità di Sirolo, che per fortuna non ha causato danni di rilievo, si è verificata un'altra scossa di tutt'altra entità : alle ore 15,32 c'è stata una scossa tellurica di magnitudo 2.1 a 9,6 km di profondità , non avvertita in questo caso dalla popolazione.
Per la scossa precedente si parla di danni di lieve entità ma di grande paura. Per questa l'ipocentro del fenomeno risulta ancora variabile per l'istituto di geofisica e vulcanologia, ma sempre nello stesso distretto, nella zona davanti al comune di Sirolo ed interessa tutta l'area circostante.
I danni a cose e persone della scossa del 22 agosto sono identificabili nella frana avvenuta sulla spiaggia di Sirolo che ora è diventata meta di visite da parte di curiosi e turisti, qualche cornicione caduto dal palazzo della Prefettura di Ancona, e qualche piccola frana già puntellata in Via Flaminia. Il ripetersi delle scosse può essere interpretato come un dato significativo, in quanto l'energia che si sprigiona non si accumula e non costituisce un rischio per qualche evento più drammatico. La stagione estiva che sta volgendo al termine ha offerto ad i turisti una buona occasione di vacanza con qualche brivido in più, anche se alla prima scossa , quella del 21 luglio, alcuni turisti hanno preferito abbandonare i luoghi di vacanza.
Il fenomeno sembra sia legato all'attrito che si sta effettuando nella faglia posta proprio davanti alle acque di Sirolo, con due grandi piattaforme che stanno entrando in collisione Il meccanismo alla base del Terremoto del 23 agosto come di quello del 21 luglio è di tipo trascorrente, ossia i sismi sono stati generati da una struttura superficiale nella quale i due lembi della crosta terrestre scorrono l'uno contro l'altro sullo stesso piano; almeno questo è quanto affermano gli scienziati e i vulcanologi degli Istituti preposti.