Una tragica fatalità o un altro caso di malasanità?Mercoledì scorso nel policlinico romano di Tor Vergata unabimba di 2 anni e mezzo è deceduta dopo un banale intervento ditracheotomia. L'intervento, che di solito necessita di 40minuti, si è protratto per oltre 4 ore. La causa del decesso sarebbeda attribuire ad uno sversamento di sangue nel polmone destro dellapiccola. Secondo i genitori della bambina i medici avrebbero letto leradiografie con un certo ritardo in quanto si trovavano in pausapranzo per il cambio di turno, quando hanno effettuato l'emocromohanno riscontrato un forte calo dell'emoglobina e quindi hannorifatto una radiografia dalla quale hanno scoperto l'emorragia incorso.

Sempre secondo Antonio Ascia, il padre della piccola,il prolungarsi dei tempi per il posizionamento del catetere davanogià adito a sospetti supportati anche dal fatto che i sanitaridavano alla famiglia preoccupata poche e scarne informazioni. Labimba, di origini siciliane, doveva sottoporsi ad un intervento ditrapianto di midollo osseo in quanto malata di anemiafalciforme, una patologia del sangue. Il Ministero dellaSalute ha avviato un'inchiesta per accertare le cause di questoincidente e il ministro Lorenzin ha inviato degli ispettoripresso il policlinico romano per fare luce su quanto accaduto.

Ancheil pm di Roma, dottor Pantaleo Polifemo ha dispostoun'indagine contro ignoti per omicidio colposo anche se in salaoperatoria erano presenti 7 persone tra medici, anestesisti epersonale infermieristico ed è stata anche disposta un autopsia sulcorpo della piccola vittima.

Le indagini in corso faranno luce sulleresponsabilità dell'accaduto, ma morire a due anni e mezzo in Italiaper una banale operazione di tracheotomia pone ancora una voltadolorosi interrogativi sul funzionamento della sanità pubblica.