Nelle campagne di Crotone un esercitodi braccianti di buon mattino si alzava con in mano zappe, forbici eforconi. Gli alberi, le piante, i frutteti e gli orti, quasitemevano quest'esercito di minacciosi contadini intenti a coltivareil terreno, potare i tralci e recidere i rami morti. Dall'Inps laflora crotonese era stata avvisata: non avrete pace, arriveranno comeun'orda non razziante, ma affamata di gloria, vorrannodimostrare che il loro lavoro sarà in grado di risollevarel'economia del sud.
Eran 212, eran giovani e forti esono stati denunciati: molto meno poetica è stata unaspigolatrice di Crotone, quando un maresciallo della Guardia diFinanza le ha spiegato la fine che hanno fatto i suoi compagni dilavoro, invano attesi per aiutarla nella raccolta delle spighe delgrano.
Li hanno trovati all'Inps: senza un briciolo di terra nellefessure delle unghie, firmavano un modulo con la richiesta delladisoccupazione e ritiravano 940 mila euro.
Ai militari che gli chiedevano come maiavevano le mani simili a quelle di una casalinga, spiegavanoche la loro tecnica di coltivazione era molto particolare erivoluzionaria: non lasciava i calli alle mani.
Coltivavano amicizie, cattiveforse, ma capaci di evitare l'ispessimento dei polpastrelli, tipicodi chi coltiva la terra.
Abbandoniamo l'amara ironiasull'ennesima, triste ma autentica, vicenda di depauperamento delleesanime casse dello Stato (qualche giorno fa, è stata diffusa unanotizia sul rischio default dei conti dell'INPS).
C'è bisogno di più concretezza. Isoldi saranno effettivamente recuperati? Si attueranno specifichemisure per prevenire altre truffe?
Una piccola proposta potrebbe essere quella di obbligare idatori di lavoro a pagare i braccianti con moneta elettronicae i braccianti ad usare le carte di credito per spendere sia laretribuzione che l'indennità di disoccupazione. Si renderebbero più difficoltosele truffe e si combatterebbe pure l'evasione fiscale.