Jorge Mario Bergoglio ritorna da ospite nel Quirinale che un tempo fu dimora dei papi suoi predecessori. Vi torna 143 anni dopo, accolto dall'omonimo Giorgio (un Giorgio Papa incontra un Giorgio presidente, due giovincelli di oltre un secolo e mezzo in totale): è un'altra data storica, 14 novembre 2013, ore 11.
Francesco arriva in visita ufficiale come un prete qualunque, sopra la sua Ford stagionata, seguito dalla scorta nelle auto blu. Niente corteo, sirene spiegate, corazzieri a cavallo, spettacolo per la gente. È uno degli ultimi e degli umili, come volle essere Papa Luciani scegliendo il motto "Humilitas".
Benedetto XVI lo ha preceduto al Quirinale nel 2008, in pompa magna rispettoso del protocollo: due pontefici, due stili.
Napolitano e Bergoglio hanno incrociato gli sguardi, una stretta di mano, un sorriso, poche parole scambiate sotto un porticato del Quirinale. Poi nel "palazzo" a parlare in privato, faccia a faccia, nello studio presidenziale. È un incontro tra due capi di Stato, Italia e Vaticano. L'uno, con il potere temporale, l'altro senza. L'uno, con 61 milioni di abitanti e un esercito armato. L'altro, con un miliardo e 200 milioni di fedeli senza neppure una divisione.
Cosa si diranno? Papa Francesco e Napolitano restarono angosciati per la tragedia di Lampedusa e si suppone che l'emigrazione, i profughi, l'accoglienza, l'asilo politico saranno problemi oggetto di valutazione.
Disoccupazione
L'Italia ha milioni di disoccupati, tanti giovani e donne soprattutto. Il lavoro che manca è una spina per entrambi. Ancora, la troppa disuguaglianza sociale, la solidarietà, le famiglie in sofferenza per la crisi, la moralizzazione della politica.
Temi economici ed altri saranno affrontati anche dalle delegazioni dei due stati guidate da Enrico Letta e da mons.
Angelo Becciu (sostituto della segreteria vaticana). Altre personalità partecipanti, ciascuna per il proprio ruolo nel Vaticano, sono l'arcivescovo Dominique Mamberti e i cardinali Giuseppe Bertello, Angelo Bagnasco e Agostino Vallini. Al seguito, il prefetto della casa pontificia mons. Georg Gaenswein, il nunzio apostolico in Italia mons.
Adriano Bernardini e il segretario di nunziatura mons. Carlo Alberto Capella.
In agenda ci sono anche i discorsi ufficiali e l'incontro con il personale del Quirinale, familiari compresi, all'insegna della semplificazione protocollare. Nella circostanza, è atteso qualche probabile intervento "a braccio" fuori programma del papa.
In dono all'Italia "la solidarietà"
In programma, invece, un omaggio di Francesco a Napolitano: due bronzi di Guido Veroi. Il primo, San Martino che dona mezzo mantello a un ignudo. Il secondo, un angelo che abbraccia il globo terrestre dalla legenda eloquente:"Un mondo di solidarietà e di pace fondato sulla giustizia". Il presidente Giorgio darà in omaggio a Jorge una stampa del Piranesi raffigurante Piazza del Quirinale.