È morto ieri, all'età di 94 anni,Pete (all'anagrafe Peter) Seeger, icona folk e simbolo di un'America anticonformista.
Il celebre cantautore si è spentoper cause naturali al New York Presbiterian Hospital.
Nato nel 1919 e cresciuto in unafamiglia di musicisti, si iscrisse alla facoltà di sociologia della prestigiosaUniversità di Harvard.
Negli anni '30 avvenne l'incontrodestinato a cambiargli l'esistenza: conobbe infatti Woody Guthrie, del qualediventò grande amico. I due diedero vita a una serie di collaborazionimusicali, che costrinsero Seeger ad abbandonare gli studi.
Le sue convinte simpatie comunistee pacifiste gli procurarono nel corso degli anni non poche grane e ne ostacolaronola carriera musicale.
Seeger, etichettato come "l'usignolo di Stalin" è inserito neglianni cinquanta nella lista nera dell'amministrazione McCarthy, divenne celebreper i ripetuti attacchi al Presidente Johnson contro la guerra in Vietnam.
È stato per lunghi anni una dellevoci più autorevoli a difesa dei diritti, della fratellanza fra i popoli e dell'ambiente, e ha partecipato alle marce della pace di Martin Luther King.
La sua voce controcorrente efuori dal coro ha influenzato notevolmente i testi di autori del calibro di BobDylan e Bruce Springsteen.
Proprio il Boss ha omaggiato l'iconafolk pubblicando nel 2006 l'album "We shall overcome - The Seeger Sessions",contenente alcuni grandi successi di Seeger e alcuni brani popolari reinterpretatie resi immortali dallo stesso cantautore (tra cui proprio l'inno pacifista We shall overcome).
Nel 2009, durante la cerimonia diinsediamento di Barack Obama, Springsteene Seeger si esibirono insieme, dando vita a una straordinaria versionedi This land is your land.
Con Seeger se ne va quasi unsecolo d'America; ci restano in eredità, oltre a brani indimenticabili come If I Had a Hammer, Turn, Turn, Turn e Where HaveAll the Flowers Gone?, le sue battaglie a difesa degli ultimi, a cui prestòla propria inconfondibile e immortale voce.