Efe Bal è una transessuale turca che da molti anni risiede in Italia e svolge la professione di escort evidentemente con notevole profitto, dato che Equitalia la tallona da un pezzo con una cartella da 425 mila euro.

Proprio stamattina Efe ha inscenato una protesta che l'ha vista nuda davanti alla sede del Corriere della Sera di Milano per cercare di smuovere lo Stato italiano e tutta l'opinione pubblica su un tema da sempre dibattuto nel nostro paese, ovvero la regolarizzazione del sesso a pagamento.

Le tasse di Efe Bal

Andando al nocciolo della questione, Efe Bal vuole pagare le tasse come tutti i contribuenti d'Italia.

A tal fine ha comprato una pagina del Corriere sulla quale campeggia un provocatorio titolo: "Mi assumi?". Di seguito sono poi spiegate le motivazioni che hanno spinto "la transessuale più famosa d'Italia", così si autodefinisce nell'annuncio, a tali azioni. Per completare l'opera di persuasione viene tirato in ballo anche il suo libro dal titolo "Quello che i mariti non dicono. Confessioni di una trans". Comunque dopo un po' sono arrivati i carabinieri che, insieme a degli impiegati del Corriere, l'hanno convinta a rivestirsi.

La questione

In realtà il polverone mediatico innalzato dalla Bal riguarda un problema che ciclicamente torna in ballo in Italia e che in questo caso si mischia ad un'altra questione spinosa che il carrozzone Italia si porta da sempre con sé, rappresentato dalla difficoltà ormai atavica di far emergere quella enorme ricchezza che sfugge alle maglie del fisco e che fa parte di un mondo illegale e parallelo che alimenta le attività criminali (e si ripercuote su chi paga le tasse o su chi vorrebbe farlo).

Cercando una sintesi potremmo dire che il paradosso Italia si aggiorna costantemente con nuove voci come questa in cui chi vuole pagare le tasse come Efe Bal non può farlo, anzi, secondo il codice penale rischia pure di finire in prigione, mentre chi non lo fa si avvale di un vero e proprio esercito di furbi che il modo per evadere lo trovano sempre.