Hong Kong, è questa la città protagonista dell'ennesimo suicidio di un banker di una top bank al mondo. Li Junjie 33 anni dipendente della nota JP Morgan, ha fatto un volo di 30 piani dal grattacielo in cui si trovano gli uffici dell'istituto di credito.

Un gesto disperato ma non isolato. Infatti Junjie è il quarto tra i suicidi che si sono susseguiti in breve periodo. Gli altri 3 casi si sono verificati a Londra e tra loro persino uno stagista tedesco di soli 21 anni, costretto a lavorare per tre giorni di fila.

Il lavoro non uccide solo nei cantieri.

Gesti disperati, manifestazioni concrete di un clima che costosi abiti, orologi e macchine riescono a coprire perfettamente. Dietro al mondo della finanza, così attraente per migliaia di giovani e studenti per i suoi lauti ricompensi e bonus, si nasconde una realtà soffocante che porta via l'anima di chi vi si affaccia. La competitività che caratterizza gli attori che operano in questo mondo, porta all'instaurazione di un ambiente di lavoro poco qualificante, logorante, dipendenti costretti a ritmi che partono dalle 60 ore settimanali fino a raggiungere le 90. Una situazione questa che caratterizza in particolar modo la figura dello stagista. Stagisti sono tutti quei giovani studenti che rimangono affascinati dal mondo della finanza e pur di entrarvi a farne parte sono disposti a qualsiasi condizione di lavoro, come orari di lavoro massacranti e compiti poco qualificanti.

Di fronte ai recenti accadimenti, gruppi bancari che sono e non sono stati coinvolti in queste tragedie stanno avviando progetti di miglioramento delle condizioni di lavoro. Credit Suisse, Goldman Sachs e Morgan Stanley prenderanno misure cautelari al fine di garantire il giusto riposo per i bankers junior.