Erano le 15:00 di lunedì 3 febbraio quando un commando di 4 o 5 persone a bordo di 2 auto ha assalito il furgone della Penitenziaria per liberare il loro compagno Domenico Cutrì, condannato all'ergastolo per omicidio. Il detenuto stava per essere trasportato al Tribunale di Busto Arsizio per assistere ad un'udienza in quanto processato per emissione di assegni a vuoto quando un commando di un numero imprecisato di banditi ha assalito il mezzo della Polizia tra Viale Milano e Via Pacinotti a Varese.

I delinquenti hanno aspettato che Domenico Cutrì uscisse dal tribunale per buttare dalle scale un agente e spruzzare uno spray urticare all'altro appartenente alla scorta.

I due agenti hanno riportato un trauma cranico e danni agli occhi sebbene le loro condizioni non destino preoccupazione. Una volta liberato è salito su un automobile C3 di colore nero targata EM 197 ZE che si è dileguata verso Legnano.

Il detenuto calabrese liberato ha appena 32 anni ed detenuto per omicidio nel carcere di Busto Arsizio dove deve scontare la pena dell'ergastolo. Al commando ha partecipato anche il fratello Antonino Cutrì di 30 anni che però è rimasto coinvolto nel conflitto e, scaricato davanti all'ospedale di Magenta, è morto poco dopo per le ferite riportate.

Per liberare il loro amico è stato innescato un conflitto a fuoco che fortunatamente non ha causato altre vittime innocenti e due auto, una delle quali abbandonata e piena di kalashnikov.

Il fratello del ergastolano secondo la versione investigativa sarebbe stato portato in condizioni disperate a casa della mamma che l'avrebbe portato in ospedale dove è morto. Sono in corso le ricerche dell'auto dei fuggiaschi compreso Domenico Cutrì da riconsegnare alla detenzione.