Aveva messo la sua arte, la boxe, al servizio dei più giovani per salvarli dalla delinquenza e indirizzarli verso un futuro più sicuro e radioso. Un ruolo scomodo, che è costato la vita ad Antonio Cermeno, 45enne ex campione di pugilato.

Cermeno era stato rapito lunedì scorso mentre guidava la sua auto, una Chevrolet, da una banda di malviventi armati. Nel corso di una sosta, lungo l'autostrada di Ayacucho era finito nelle mani dei delinquenti e portato via insieme a due familiari, in seguito rilasciati. Quest'oggi, il corpo del pugile è stato ritrovato senza vita sulla spiaggia nei pressi della strada Caucagua - Higuerote a Caracas, Venezuela.

Conosciuto nel mondo della boxe come "Il Colosso", Cermeno nella sua carriera è stato Campione del mondo Wba nelle categorie dei pesi super gallo e dei pesi piuma. Si ritirò nel 2006, dopo aver vinto 45 incontri da professionista e riportando soltanto 7 sconfitte. Una volta appesi i guantoni al chiodo, il campione venezuelano si era dedicato al sociale, unendosi ai programmi del governo per disarmare i ragazzini venezuelani e per allontanarli dalla delinquenza aiutandoli con lo sport. Purtroppo, questo impegno è stato fatale per Cermeno, ricordato così da un commosso Nicolas Maduro, presidente del Venezuela: "Antonio Cermeno era una gloria del nostro paese e della nostra gioventù, oltre che un bolivariano vero. Ora gli intitoleremo il piano nazionale che stavamo portando avanti".