E' un numero agghiacciante quello fornito dai dati presentati a Roma dall'Osservatorio dell'associazione nazionale volontarie "Telefono Rosa" nell'indagine "Le voci segrete della violenza 2013". Donne accoltellate, strangolate o comunque uccise a botte o colpi di pistola di età compresa tra i 15 e gli 89 anni e nella maggior parte dei casi sono mariti, compagni, o comunque uomini "di famiglia" ad essere la causa di simili violenze. E' evidente come sia proprio la casa, dove la donna si dovrebbe sentire più protetta, il luogo all'interno del quale si consumano tali reati.

Ed è questa condizione di vulnerabilità che può contraddistinguere le relazioni sentimentali a indurre la sopportazione di comportamenti aventi conseguenze estreme. Il protrarsi nel tempo di situazioni di questo genere evidenzia ancora più lo stato di paura che caratterizza le vittime. Secondo i dati del report:

- il 19% delle donne subisce violenze per un tempo che va da 10 a 20 anni, mentre il 10% viene maltrattata da oltre 20 anni.

- nell'82% dei casi, gli aggressori hanno una relazione sentimentale con la vittima.

- un numero crescente di donne denunciano maltrattamenti e violenze a opera del partner in concomitanza con una gravidanza o con la nascita dei figli.

- Il 21% delle donne è laureata e un ulteriore 53% ha un diploma.

Per quanto riguarda i carnefici, il 64% ha un grado d'istruzione medio-alto: il 44% è diplomato e il 20% laureato.

E' chiaro che i carnefici non si devono ricercare solo in contesti economici di degrado e di scarsa emancipazione femminile, in quanto tra i colpevoli sono stati accertati anche molti impiegati e professionisti.

I risultati hanno inoltre evidenziato un aumento dell'età media delle vittime, con incremento della fascia di età compresa tra i 45 e 54 anni. Tuttavia sono stati riscontrati casi anche sotto i 15 anni. E' inoltre in aumento la quota delle pensionate. Aumenta anche l'età media dei carnefici: i soggetti violenti di età superiore ai 55 anni passa infatti dal 22% del 2012 al 27% del 2013.

La quota più ampia di aggressori, corrispondente al 58% del campione, si concentra tra i 35-44 anni (29%) e i 45-54 anni (29%). Il rimante 15% di aggressori ha un'età inferiore a 34 anni.

La violenza può essere di varie forme: di tipo fisico ma anche di tipo psicologico ed economico. E' infatti pari al 13% la percentuale di donne che ritengono di subire una violenza economica, che si manifesta attraverso l'imposizione di attività lavorative, controllo e sottrazione della retribuzione, mancata corresponsione di cibo o altri beni essenziali oppure degli alimenti. La violenza economica, tesa a ledere la dignità e la capacità di autonomia della donna, danneggia molto spesso le relazioni con tutti i componenti della famiglia ed è un ulteriore motivo di sopportazione dei comportamenti aggressivi e di fragilità emotiva.