Si avvia verso la conclusione il misterioso caso del volo MH370, l'aereo scomparso lo scorso 8 marzo. Durante una conferenza stampa convocata poco fa, Najib Razak, primo ministro malese, ha annunciato che dopo 16 giorni di ricerche gli investigatori sono arrivati ad una soluzione del caso praticamente certa: l'aereo è precipitato nel sud dell'oceano Indiano, non lasciando alcuno scampo ai 239 passeggeri a bordo.

Poco prima della conferenza stampa la compagnia aerea Malaysia Airlines aveva contattato i familiari dei passeggeri del volo per comunicargli l'imminente annuncio da parte di Najib Razak. Secondo quanto riportato dal primo ministro l'ultima traccia dell'aereo sarebbe stata rilevata a ovest di Perth, località australiana.

Nei giorni scorsi si erano fatte numerose ipotesi sull'accaduto, dal dirottamento all'incendio, nessuna di queste attualmente verificabile. Poche ore fa una nave australiana che partecipava alle operazioni ha avvistato alcuni oggetti che potrebbero appartenere all'aereo scomparso.

L'unica notizia certa, fino a poco fa, era l'interruzione volontaria dei sistemi di comunicazione. Poi tanti avvistamenti (alcuni quasi impossibili da verificare a causa delle difficoltà nel raggiungere le zone indicate dai segnalatori), gli ultimi poche ore fa, grazie anche al coinvolgimento di numerosi Paesi che hanno cercato di contribuire in ogni modo alla soluzione del caso. Infine, pochi minuti fa, la conferenza stampa col tragico annuncio di Najib Razak. Nei prossimi giorni, nonostante le difficoltà nell'individuazione della zona esatta della caduta dell'aereo, le ricerche continueranno nella speranza di recuperare i corpi delle 239 vittime e il relitto per fare luce sull'accaduto.