La procura di Torino ha chiuso le indagini sul caso Stamina, il metodo ideato da Davide Vannoni e dal suo numero due Andolina, sperimentato agli "Spedali Civici" di Brescia e al centro, negli ultimi mesi, di svariate polemiche. Lo riferisce con una Ansa, l'edizione on-line del "Fatto Quotidiano". Sono venti in tutto gli indagati, accusati di "associazione a delinquere e truffa". Oltre a Vannoni e Andolina, nel mirino del magistrato Raffaele Guariniello anche otto medici degli "spedali" di Brescia e un membro dell'Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), oltre a neurologi e biologi.

Inoltre, stando ad indiscrezioni riportate dal quotidiano "La Stampa", per Vannoni è stata anche formulata l'accusa di "esercizio abusivo della professione medica".

Gli indagati avranno adesso venti giorni di tempo dall'avviso di chiusura delle indagini preliminari, il "415bis", per chiedere di essere sentiti dai pm o per presentare eventuali memoriali difensivi o altri documenti importanti ai fini delle indagini. L'inchiesta, conclusasi già formalmente nel 2012, è continuata nei mesi successivi per l'intenzione del magistrato Raffaele Gauriniello di procedere ad accertamenti ulteriori.

Come noto, da quanto la vicenda del caso Stamina è balzata agli onori della cronaca, la società civile si è spesso divisa in due parti riguardo l'opportunità di prevedere la somministrazione di tale cura o meno e si era assistito anche a manifestazioni di malati, che chiedevano accesso alle cure, dette compassionevoli, davanti alcuni palazzi del potere.