Sono sotto choc i familiari dei 18 pazienti con disturbi psichiatrici e neurologici ricoverati nella struttura Vada Sabatia di Vado Ligure. Questa mattina sono arrivati davanti alla struttura chiedendo di poter incontrare i parenti.
Tutti increduli dopo le immagini agghiaccianti delle botte e delle umiliazioni subite nell'ultimo mese e mezzo dai degenti da parte di 12 operatori socio sanitari arrestati dalla guardia di finanza e come accertato dalle microscopie e dalle telecamere. Docce gelate, pallonate in faccia tirate nei corridoi ai disabili, schiaffi e pugni per sottometterli e farli affondare in un clima di terrore.
I dodici operatori sono stati arrestati con l'accusa di maltrattamenti e lesioni. Nove di loro sono in carcere a Savona e Genova, altri tre sono agli arresti domiciliari, sono italiani e stranieri. Tutti sono incensurati. Alcuni di loro sono dediti al volontariato alla Caritas o alla Croce Rossa. Lunedì prossimo saranno ascoltati dal giudice per le indagini preliminari Fiorenza Giorgi che ha notificato le ordinanze di custodia cautelare eseguite dalle fiamme gialle.
Nel frattempo gli stessi agenti stanno analizzando il materiale e i documenti che sono stati sequestrati nella struttura sanitaria protetta vadese durante le perquisizioni. Vi sarebbero anche delle foto scattate con i telefonini dagli stessi indagati.
Già in passato si erano verificati casi di maltrattamento nel reparto.
L'inchiesta ora prosegue e si concentra su chi doveva vigilare. La Regione Liguria ha già fatto sapere che il rinnovo di accreditamento in corso per il Centro Vada Sabatia del gruppo Segesta verrà sospeso per una piena valutazione di quanto è accaduto.