Violata la nuova villa comunale intestata al giudice Paolo Borsellino. Ieri pomeriggio, gli uomini del commissariato di Afragola, diretti dal vice questore aggiunto Sergio di Mauro, hanno tratto in arresto Angelo Sbordone, trentasette anni di Caivano, mentre spacciava Marijuana ai clienti di turno. L'arresto è stato compiuto grazie all'intervento degli investigatori guidati sul posto dall'ispettore superiore Salvatore Scala i quali, avendo già in passato sospetti sul trentasettenne, decidono di tenerlo d'occhio. Si infilano tra gli alberi per non farsi notare dallo Sbordone che nel frattempo saltava da una panchina all'altra, girandosi sempre intorno come se stesse aspettando qualcuno.

E così è stato. Si incontra con un ventenne del posto al quale gli consegna una dose di droga. L'intera scena non è passata inosservata agenti i quali sono subito intervenuti bloccando per primo l'acquirente, e poi lo spacciatore. Nelle tasche del cliente, è stata trovata una dose di Marijuana. E stato segnalato alla prefettura come assuntore di sostanze stupefacenti. Subito dopo è scattata la caccia al pusher che nel frattempo cercava di nascondersi tra la fitta vegetazione della nuova villa comunale, da poco inaugurata dall'amministrazione comunale Caivanese. Fermato fuori all'entrata principale, per lui sono scattate le manette. Nelle tasche aveva una dose di droga, e 157 euro in vari tagli.

I poliziotti hanno trovato e sequestrato anche un mini laboratorio di confezionamento allestito dallo Sbordone dietro ad un muretto lontano da occhi indiscreti. Gli investigatori hanno trovato una forbice, una spillatrice,e 26 dosi di marijuana, pari a quarantaquattro grammi pronte per essere cedute. Dopo gli accertamenti di rito, lo Sbordone, è finito dritto al carcere di Poggioreale con l'accusa di detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti.

Insomma, è stata violata la villa comunale intestata al giudice Paolo Borsellino ucciso nella strage di via D'Amelio il 19 Luglio del 1992 dai mafiosi di Corleone. Un tempio della legalità, messo subito in discussione dal business dello stupefacente.

Infatti, dopo l'arresto dello Sbordone, gli stessi investigatori, dopo poche ore hanno anche arrestato Nicola Capasso trenta quattro anni di Cardito insieme a Stefano Altamura ventinove anni di Orta di Atella ma entrambi residenti nel rione Iacp i cui condomini vengono utilizzati per vendere droga.

Gli investigatori, anche in questo caso, notano l'intera scena dello spaccio attraverso l'arrivo sul posto di un acquirente che bussa al citofono di casa Altamura. Dal balcone del terzo piano, si cerca di capire chi è il cliente, è poi va in onda l'azione dello spaccio.

L'intervento dei poliziotti ha messo fine all'ennesima piazza di spaccio tutta casalinga tra l'Altamura che fungeva da filtro, ed il Capasso residente al quarto piano che cedeva la dose di droga tra le scale incassando i soldi. Nell'aiuola contigua alle palazzine, i poliziotti hanno trovato un calzino lanciato dal Capasso con all'interno varie dosi tra cocaina e ed Hashish. Durante la perquisizione di casa Capasso, gli investigatori hanno notato il lusso e lo sfarzo dell'appartamento nel quale viveva lo spacciatore, trovando tra i cassetti una somma contante pari a 1860 euro debitamente sequestrata. Segno inequivocabile che il business della droga non è in crisi. Entrambi finiti a Poggioreale con l'accusa di concorso in spaccio di droga.