Arrivano nuovi guai per la famiglia Berlusconi. Dopo il padre anche il figlio indagato e coinvolto in questioni giudiziarie, stavolta si parla dell'inchiesta su Mediatrade. I pm di Milano Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro chiedono la condanna del presidente Mediaset, Fedele Confalonieri, a tre anni e quattro mesi e al vicepresidente Mediaset, Piersilvio Berlusconi, a tre anni e due mesi per frode fiscale sui diritti tv nel processo Mediatrade.
Sequestrati 133 milioni di dollari
Gli inquirenti hanno chiesto anche l'immediata confisca di centotrentatré milioni di dollari, già sequestrati, presenti su conti svizzeri da anni e di proprietà del produttore Frank Agrama.
Di questi due milioni e 150mila euro dovrebbero andare a garanzia per le spese processuali. Le pene sono state calcolate dal pubblico ministero De Pasquale in base all'ipotesi che i due dirigenti Mediaset non abbiano impedito il meccanismo fraudolento, tenendo in conto però l'ipotesi che non abbiano avuto un ruolo dominante nell'organizzazione, come fu quello di Silvio Berlusconi nel processo 'diritti tv- Mediaset'.
Forza Italia: 'Una campagna giudiziaria anti-Berlusconi'
Le condanne provocano l'ira di Forza Italia che ipotizza questo 'iperattivismo giudiziario' come promotore di una campagna elettorale, per le Europee del 25 maggio, svolta ai danni dell'ex premier Silvio Berlusconi. I suoi sostenitori accusano i giudici di aver colpito primaBerlusconi direttamente e poi tutto ciò che ha costruito, compresa la sua famiglia.