Arrivano pesanti stime da parte del Censis che riporta nel quinto numero del "Diario della transizione", un dato impressionante sulle scuole italiane. Si legge infatti che il 58,5 per cento degli edifici scolastici statali hanno uno scarso funzionamento o comunque non sono a norma di legge. In cifre sarebbero ben 24mila su 41mila gli edifici che versano in cattive condizioni. Di questi ben 9mila sono le scuole con intonaci che cadono a pezzi ininterrottamente lasciando che gli studenti e il personale corrano gravi rischi per la propria incolumità.

Altri 7200 edifici hanno tetti e coperture che non reggono, mentre, altre 3600 sedi sono pericolanti anche nelle fondamenta.

Ad aggravare il tutto c'è il rischio amianto. Ben 2mila scuole espongono i loro 342mila alunni al rischio dell'amianto, nota causa di gravi malattie tumorali, di cui le scuole senza rispettare le leggi sullo smaltimento e la rimozione registrano ancora tra le proprie componenti strutturali. Scatta nel frattempo 'l'Operazione di edilizia scolastica' a cui per il momento hanno aderito 4400 comuni italiani.

Edifici risalenti alla Seconda Grande Guerra

In quest'allarmante 58 per cento di contano edifici di vecchia data, alcuni risalenti persino alla seconda guerra mondiale: infatti, un quarto è stato edificato dopo gli anni '80.

Sui lavori di manutunzione di circa 10mila edifici scolastici svolti negli ultimi anni, molti dirigenti scolastici lanciano la palla alle imprese accusandole di non aver compiuto i lavori come di dovere. È però possibile fare un passo avanti, infatti, sono stati stanziati ben 150 milioni di euro da investire in 636 progetti sull'edilizia scolastica.

C'è possibilità di accorciare i tempi

Si stimava per la rimessa in sicurezza di tutti gli edifici scolastici un totale di circa 110 anni. I lavori sembrano essersi però velocizzati dopo il crollo della Scuola di San Giuliano, che sembra aver spinto ad un consistente restringimento dei tempi. Il programma operativo che è attivo in Calabria, Puglia, Campania e Sicilia registra già un investimento pubblico da 220 milioni di euro per 541 scuole, da investire nella messa in sicurezza degli impianti.