Ancora un gruppo finanziario nell'occhio delle Fiamme gialle, dopo le perquisizioni presso gli uffici della sede di Ubi Banca, oggi tocca alla Carige. Il gip, Adriana Petri, ha emesso sette mandati di custodia cautelare con l'accusa di truffa e associazione a delinquere.

Sequestri per 22 milioni

Le sette ordinanze sono state emesse a indirizzo di dirigenti di spicco della Carige tra cui, sono stati posti agli arresti domiciliari, l'ex presidente Giovanni Berneschi e l'ex amministratore delegato 'Carige Vita' Ferdinando Menconi. Le accuse sono quelle di associazione a delinquere, truffa contro le assicurazioni e riciclaggio.

Oltre ai dirigenti Carige finiscono agli arresti anche la nuora dello stesso Berneschi, Francesca Amisano, Sandro Maria Calloni e Andrea Vallebuona, rispettivamente imprenditore e commercialista. I tre indagati sono tuti riconducibili a tre diverse società servite ai banchieri per poter effettuare il riciclaggio del denaro. Sono stati posti sotto sequestro in queste ore beni per un valore di ventidue milioni di euro e continuano serrate le perquisizioni della Guardia di Finanza.

Ecco come ricalarono il denaro

L'inchiesta è seguita dal magistrato Nicola Piacente e dal sostituto procuratore Silvio Franz della procura di Genova. I due dirigenti Carige avrebbe ricevuto, secondo gli inquirenti, circa sedici milioni di euro per mezzo di conti intestati alla Lascafive, amministrata da Davide Enderlin, avvocato svizzero quarantaduenne.

Quei sedici milioni ricevuti dall'avvocato Enderlin sono serviti ai banchieri per acquistare l'hotel Holiday Inn, di Lugano, così da diventare azionisti della società titolare dell'hotel, la Albergo Admiral Sagl.



La parte del denaro investito nell'operazione da Berneschi sembra essere arrivato dalla Mb Service srl, azienda della nuora dell'ex presidente Carige, mascherati da un falso contenzioso sull'acquisto di una villa a Lanzarote con una società iberica.

La società che ha risolto il contenzioso con Berneschi risulta intestata a Sandro Mari Calloni, anch'egli posto agli arresti. Andrea Vallebuona, che ritrova il proprio nome sulla lista dei magistrati, svolge la propria funzione nel 2009 quando l'ex presidente di Carige acquista, tramite Carige Vita nuova, il trentacinque per cento della Assi 90 srl, società riconducibile a Vallebuona, pagando oltre quaranta volte il suo valore nominale.