Quarant'anni senza giustizia. Quarant'anni senza un solo colpevole. Quarant'anni senza poter dare il volto ai carnefici dei propri cari. E' il destino delle famiglie delle vittime dell'attentato di piazza della Loggia a Brescia. Erano le 10,02 del 28 maggio 1974 quando un'esplosione portò via con se la vita di 8 persone.
Cittadini comuni che si trovavano ad una manifestazione contro il terrorismo neofascista. Dal palco parlava Franco Castrezzati, sindacalista che inveiva contro chi tramava nell'oscurità armando la mano dei giovani. La stessa oscurità che ha avvolto questa strage in questi 40 anni.
Castrezzati dal palco con tono deciso accusava: "...ci troviamo dunque di fronte a trame intessute segretamente da chi ha mezzi ed obiettivi precisi. Si vogliono sovvertire le istituzioni democratiche della nostra repubblica nata dalla resistenza. A questo fine si strumentalizzano i giovani, le loro menti vengono imbottite di droga, che sconvolge ogni valore universalmente accolto. Così si attenta alla vita umana che è un diritto naturale. Si innescano ordigni esplosivi contro le sedi di partiti, di sindacati, di cooperative, col proposito di intimidire".
Parole che furono quasi una profezia. Da li a un minuto la piazza avrebbe toccato con mano la violenza di cui si parlava. Castrezzati continuò ancora per qualche secondo a scandire le sue parole di denuncia.
"Il propellente per queste imprese banditesche è ancora una volta l'ideologia fascista. ... Oggi ancora si insiste su questa strada approfittando dell'inesperienza. Ed è così che i mandanti e i finanziatori dell'eversione possono seminare distruzione e morte. Senza scoprirsi possono camuffare le loro trame con tinte diverse da quella nera come è avvenuto per l'attentato di piazza Fontana o del treno Torino-Roma.
Oppure come avviene in ogni parte del mondo, quando si vogliono soffocare le aspirazioni di progresso, di giustizia e di democrazia dei popoli. I titoli dei giornali dell'immediato dopoguerra mettevano ripetutamente in evidenza che a pagare per le colpe per i misfatti, per i crimini del fascismo, erano normalmente i meno responsabili.
...".
Poi lo scoppio e la frenetica organizzazione dei soccorsi. Dal palco continuavano gli inviti. "Fermi, state fermi. Compagni e amici, state fermi. Calma. Il servizio d'ordine faccia cordone intorno alla piazza". Sono passati 40 anni, ma di quella strage che vide la morte di 8 persone e il ferimento di altre 102 non si conoscono né mandanti né esecutori. I diversi processi svolti hanno portato sempre all'assoluzione degli imputati. Dallo scorso 22 aprile i fascicoli relativi ai fatti di piazza della Loggia non sono più coperti da segreto di Stato.