A Bangkok, dopo la legge marziale da parte dell'esercito, arriva anche l'ordine di censurare tutti i media. Risultano, per ora, in tutto dieci i canali tv che sono stati privati delle proprie antenne di trasmissione (tra cui il satellitare BlueSky, accusato di favorire gli oppositori). Soldati e veicoli militari al momento girano per le strade di Bangkok.

Il capo dell'esercito militare ha fatto sapere, tramite una dichiarazione trasmessa in tv e in radio, che la decisione è stata presa a seguito della destituzione della premier Yingluck Shinawatra, evitando così che notizie o immagini dannose possano fuoriuscire dal Paese.

Le antenne alle dieci tv sono state tolte, a detta del comunicato, per evitare che il conflitto possa aggravarsi. Il fine ultimo, sarebbe quello di riportare l'ordine e la pace, dopo le 28 vittime e i diversi feriti che gli scontri in piazza hanno provocato. Si cerca di evitare quindi la possibilità che si possa parlare di un ennesimo colpo di Stato.

Pochi giorni fa Prayuth Chan-ocha, capo di Stato Maggiore, dopo un attentato che costò la vita a 3 persone ed una ventina di passanti feriti, dichiarò che se i disordini sarebbero continuati, l'esercito sarebbe internevuto con forza. Una situazione simile capitò nel 2006, quando l'esercito rovesciò dalla carica di ministro Thaksin Shinawatra.

Ora a distanza di otto anni è la sorella Yingluck Shinawatra, ad esser stata destituita con l'accusa di "abuso di potere". Risultano essere in tutto diciotto i colpi di stato in Thailandia (dal 1932), da parte delle forze armate.