Marcello Dell'Utri è arrivato in Italia nella prima mattinata di venerdì 13 giugno. Partito da Beirut nella notte, con la figlia Chiara accanto, che in questo momento difficile non l'ha mai abbandonato, l'ex senatore del Popolo delle Libertà è atterrato a Fiumicino intorno alle 7 del mattino. Insieme agli uomini dell'Interpol, verrà tradotto in carcere per scontare una pena di sette anni.

Dell'Utri è stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo la sentenza emessa dai giudici, infatti, ha agito da tramite esterno nei rapporti tra Silvio Berlusconi e la mafia. L'arresto per l'ex manager di Publitalia era scattato lo scorso 12 aprile, mentre si trovava a Beirut, nell'hotel Phoenicia. Gli investigatori l'avevano trovato seguendo la traccia lasciata dal suo telefono cellulare. Inizialmente era stato detenuto in una caserma della polizia del luogo, poi, su richiesta del suo avvocato libanese, Dell'Utri era stato trasferito, sempre in stato d'arresto, all'ospedale Al Hayat per un ricovero, poiché qualche mese prima era stato sottoposto ad un intervento chirurgico di angioplastica. Nonostante ciò, però, i medici del Libano hanno stabilito che il 73enne ex deputato di Forza Italia potesse viaggiare.

L'estradizione del politico e dirigente palermitano verso l'Italia, è stata concessa dal presidente libanese Michel Suleiman il 23 maggio, una data significativa per il nostro Paese. Quel giorno, infatti, è rimasto tristemente impresso nella memoria di tutti gli italiani, perché avvenne la strage di mafia a Capaci, in cui rimasero uccisi il giudice Giovanni Falcone insieme alla moglie e a tre agenti che facevano parte della sua scorta.