Rimane ancora avvolta nel mistero la morte di una giovane donna a Genova. La donna di 36 anni, svolgeva la professione di guardia giurata, ieri sera è stata trovata priva di vita nella sua abitazione di via Montaldo. A rinvenirla sarebbe stato il marito di 45 anni, anch'egli dipendente di Securitalia. Sul posto sono intervenuti sia i carabinieri del nucleo radiomobile, che quelli del nucleo investigativo e della sezione rilievi, in quanto al momento non è ancora del tutto da escludersi la pista dell'omicidio. Stando però a quanto emerso dai rilievi dai carabinieri, è risultato che la donna si è sparata con un colpo alla testa utilizzando la pistola in dotazione al coniuge.

A chiamare i soccorsi in effetti sarebbe stato lo stesso convivente dicendo che la donna (Rosella Gianpaolo) si era sparata utilizzando la sua pistola. L'uomo è stato interrogato a lungo nella notte. Stando a una prima ricostruzione, secondo il medico legale, la morte della donna sarebbe avvenuta nel pomeriggio. Il marito però non si sarebbe accorto di nulla perché dormiva in vista di un turno lavorativo che lo avrebbe impegnato tutta la notte. La donna era in soggiorno, il convivente in camera da letto.

Al risveglio mentre si preparava per andare al lavoro, ha scoperto il corpo privo di vita della compagna immerso in una pozza di sangue. La donna avrebbe lasciato anche un biglietto in cui spiega le ragioni di questo suo gesto estremo, che pare siano riconducibili al fatto che si sentisse trascurata dal compagno. La lettera, al fine valutarne l'autenticità, è stata sottoposta a perizia calligrafica.