La situazione complessiva è diventatacaotica, drammatica e dai risvolti imprevedibili per il mondo. I terroristi dell’Isis hannointensificato la propria azione militare in Iraq ottenendo importanti successianche grazie all’alleanza con l’ala siriana di al Qaida e hanno provato ad attaccare invanopure l’Iran, la Giordania e l’ArabiaSaudita.
Il premier iracheno, su pressione delsegretario di Stato americano Kerry, non ha escluso l’avvio nei prossimi giorni di un rimpasto digoverno con persone vicine a lui e all’Iran prima delprossimo primo luglio quando si riunirà per la prima volta il nuovo parlamento.
Il presidente americano Obama hadeciso, la settimana scorsa, di inviare sul posto centinaia di consiglierimilitari e non haescluso la possibilità di effettuare raid mirati contro alcuni obiettivi dell’Isis i cui militanti sarebbero giàentrati in possesso in Iraq di un’aziendaproduttrice di armi chimiche e di una raffineria di petrolio a 210 km daBaghdad (i prezzi del greggio sonoaumentati subito dopo l’annuncio di questa notizia).
L’Iran ha inviato un propriocontingente militare e aerei senza pilota in aiuto dell’esercito irachenomentre la Siria ha compiuto dei raid aerei in Iraq, presso il valico di Qaim e nellaregione di Ninive, accolti con favore dalle autorità di Baghdad. La televisione al Arabiya haaffermato oggi, senza fornire dettagli, che alcuni agenti delle forze specialiirachene hanno assaltato il campus universitario della città natale di SaddamHussein a Tikrit.
Il sito web della fondazione “Aiutoalla Chiesa che Soffre” ha riportato, citando l’arcivescovo caldeo di Erbilmonsignior Warda, che a Mosul domenica 15 giugno non è stata celebrata la messadomenicale. La decisione adottata, laprima in 1600 anni,è un ulteriore indicatore di una situazione sempre più fuori controllo tantopiù se si considera che ultimamente si è assistito a un vero e proprio esodo dicristiani da tutto il paese.
Due attentati in sequenza sono avvenutiieri sera in un’altra zona irachena cioè a Kirkuk (qui le forze curde hanno appena preso ilcontrollo della città) dove sono rimaste uccise 5 persone e ferite 20 mentre aBeirut in Libano un kamikaze si è fatto esplodere all’interno di un albergosenza creare vittime oltre lui stesso.
La tensione è ulteriormente aumentatain tutta l’area in quanto, qualche giorno fa, alcuni colpi di artiglieriaprovenienti dal territorio siriano hanno raggiunto quello israeliano, sulGolan, provocando alcune vittime e il governo di Tel Aviv ha risposto con unraid aereo che hacolpito nove obiettivi dell’esercito di Damasco (il regime di Assad è sostenutomilitarmente dalla Russia ma non è benvisto dagli Stati Uniti e dai loro alleati che consegnano regolarmente armialle forze di opposizione non collegata ad al Qaida).
Le notizie che provengono da questaparte del mondo non sono certamente rassicuranti e continuano a generarepreoccupazione soprattutto per la possibilità che si crei il caos totale a cui puntano i terroristi. Essimirano ad acquisire sempre più potere politico ed economico insieme alle armi di distruzione di massa mettendo cosìpotenzialmente in pericolo, un domani, la vita delle maggiori città mondialiche potrebbero subire devastanti attentati terroristici e quella dell’interacomunità internazionale dato che i rapporti tra i paesi che contano, da qualchetempo, non sono proprio così floridi.