Migliaia di personehanno partecipato ieri, come ogni domenica, alla consueta preghiera dell’Angelusdi Papa Francesco in piazza San Pietro. Il pontefice, reducedal viaggio in Calabria dove ha pronunciato la scomunica per i membri della‘Ndrangheta in quanto “adoratori del male, si è affacciato puntualmentealle 12 dal Palazzo apostolico e prendendo la parola ha commentato il vangelo del giorno dedicato all’eucaristia.

Egliha spiegato che Gesù ha vissuto in questo mondo per dare non qualcosa ma sé stessoalimentando così la vita di chi lo seguiva e di coloro che ancora oggi hannofede in lui. Il santo padre haspiegato che la comunione con Dio mediante la partecipazione alla messadomenicale deve farci diventare “pane spezzato per gli altri, come ilMaestro ha spezzato il pane che è la sua carne”.

Il papa haevidenziato che quando ci accostiamoalla santa Comunione riceviamo la possibilità di imitare, grazie alla presenzadi Gesù e dello Spirito santo nei nostri cuori, i comportanti descritti nelvangelo cioè “la docilità della parola di Dio, la fraternità tra di noi, ilcoraggio della testimonianza cristiana, la fantasia della carità, la capacitàdi dare la speranza agli sfiduciati e di accogliere gli esclusi”.

Il pontefice haconcluso la sua riflessione ripetendo più volte che “l’amore di Dio è senzamisura” e che non corrisponde a quello umano che è decisamente più limitato. Egli, prima dicongedarsi dalla folla di fedeli, ha ricordato che giovedì prossimo sicelebrerà la giornata mondiale proclamata dall’Onu per le vittime della torturaribadendo la sua ferma condanna verso questo tipo di violenza poiché è “unpeccato mortale”, invitando i cristiania collaborare per la sua abolizione e a mostrare vicinanza ai parenti dellevittime.

Il papa ha levato lasua voce anche oggi contro una delle tante ingiustizie di questomondo usando parole semplici e che non lasciano indifferenti chi loascolta.