Il papa non accetta compromessi e parla chiaro come un padre buono ma severo dice no alla droghe, anche a quelle leggere, ma il suo richiamo al rigore riguarda anche chi si fa lusingare da potere e denaro e lo fa diventare il fine ultimo e unico dell'esistenza. Davvero parole che ci volevano per indicare la via a questo mondo alla deriva.

L'ammonimento di Papa Francesco arriva da Santa Marta in Vaticano, non ammette nessuna giustificazione all'uso delle droghe anche quelle leggere e dice: "No a ogni tipo di droga....e alle legalizzazioni delle droghe leggere...non producono gli effetti prefissati".

La droga è un mondo pericoloso, da uomo di chiesa ma anche da uomo di mondo, che ha visto e conosce la miseria e il degrado della società di oggi, non ci si poteva aspettare un discorso diverso, basta girare in mezzo a molti gruppi di giovani per capire quanti problemi e quanta sfiducia regna nelle loro piccole esistenze e quanto male può fare non solo la droga ma anche l'alcool, che è diventato molto più della droga di uso frequente anche tra i più piccoli.

Ma non finisce qui la sua predica, la sua preoccupazione è rivolta anche a chi a forza di accumulare ricchezze finisce per vivere solo per quello. I tesori del resto che dobbiamo accumulare non sono le effimere ricchezze terrene.



Bergoglio, auspica misure per uscire dai vizi umani di questa epoca, la soluzione a tanti male anche per il Pontefice è il lavoro, un inno alla vita il suo ai valori positivi, l'amore, il prossimo, l'educazione, lo sport e il lavoro, anche più di uno per riuscire a vivere dignitosamente e non sentirsi falliti e sconfitti e buttare le proprie vite nel braccio pericoloso della droga che può anche portare alla morte.

Il papa non ha mezze misure nelle sue parole, non ci deve essere posto per la droga e l'abuso di alcool, e altre dipendenze, ha detto il papa che ha proprio centrato il problema: i giovani sono senza "la speranza" ed è la mancanza di lavoro e di prospettive per il futuro che li amareggia ancora di più.

Invece la strada che porta a certe scelte è un tunnel dal quale una volta entrati è difficile uscire ha detto il papa, sostenendo la necessità di fare molta "prevenzione".  E chi meglio di ogni altro può essere in prima linea in questa lotta se non la Chiesa.

Francesco si apre al dialogo con i giovani che "sono caduti nella spirale della droga", dà il proprio sostegno agli operatori e volontari che già sono al servizio di tanti giovani desiderosi di sottrarsi alla dipendenza dalla droga. Il messaggio che dà loro è chiaro: lottare e dire no alla tentazione, il dolore e l'angoscia passano.





Oltre alla droga uno dei problemi di questi tempi è la corruzione. Il denaro diventa per l'uomo il vero tentatore dell'anima umana e il Pontefice raccomanda di: "non accumulare tesori sulla Terra .. le ricchezze sono un tesoro pericoloso come pure la vanità: non serve e finisce. Anche la bellezza finirà per essere pasto dei vermi". Così come non si devono coltivare sentimenti quali l'orgoglio o la smania di potere.



E da Twitter, per chiudere il cerchio dei buoni insegnamenti, un tweet sull'indifferenza per il dolore del prossimo, ecco cosa ha twittato il papa: "C'è tanta indifferenza davanti alla sofferenza. Questa indifferenza va contrastata con atti concreti di carità". Chi sta bene pensa a stare meglio e chi soffre sopravvive con quel poco che ha condividendolo.

Spesso sono i poveri ad aiutare gli altri poveri, ci sono le eccezioni ma non sono poi tanto diffuse, i più si disinteressano del dolore altrui, compresi gli amici che nel momento del dolore spariscono.