Incredibile richiesta di aiuto cucita all'interno della tasca di un jeans acquistato qualche anno fa da una giovane cittadina irlandese. A quanto pare i jeans non erano stati mai indossati a causa di un difetto nella cerniera. Il biglietto, scritto in lingua cinese, si è rivelato un disperato tentativo di richiesta di aiuto.

La ragazza di certo non parla cinese ma ha subito scattato una foto e l'ha postata sul social chiedendo aiuto a tutti per tradurre il testo anteceduto da un chiaro Sos, ripetuto tre volte, di certo per catturare l'attenzione.

'Siamo schiavi, aiutateci, siamo detenuti costretti a lavorare in condizioni disumane.'

La ragazza, colpita da queste dure parole, ha subito scritto ad Amnesty International chiedendo di prendersi carico della situazione ed andare a controllare.
Oltre al biglietto è stato ritrovato un tesserino identificativo di un uomo prigioniero in un campo di lavoro cinese.
'Primark', la casa britannica dove è stato acquistato il jeans afferma che non è il primo ritrovamento ma ce ne sono stati molti altri con la stessa richiesta di aiuto. L'azienda nega di aver acquistato capi provenienti da 'laogai' cinesi e dice di aver avviato un'inchiesta.
Il sistema cinese dei 'laogai' è una forma di detenzione risalente agli anni '50 ed ancora in vigore. Progettata per i dissidenti del Partito Comunista, ancora oggi tratta casi in cui è la polizia ad applicare la pena senza passare attraverso il tribunale. Il numero di detenuti rimane uno dei grandi segreti di Pechino.
Amnesty International tratta la faccenda con cautela in quanto verificare questa storia risulta per loro molto difficile.