E' drammatico il quadro che è emerso dalla fotografia scattata dal rapporto della Caritas italiana intitolato "Il bilancio della crisi" secondo cui il numero dei poveri nel nostro paese è raddoppiato in cinque anni passando dagli oltre 2 milioni del 2007, anno precedente all'inizio di quest'ultima, ai quasi 5 milioni del 2012. Il documento ha sottolineato inoltre l'aumento dell'estensione delle zone in cui si è sviluppato il fenomeno; nel 2007 i poveri erano soprattutto gli anziani, le famiglie numerose e gli abitanti del meridione mentre due anni fa si sono aggiunti quelli del centro nord, le famiglie con due figli, quelle con componenti occupati e i nuclei con capofamiglia di età inferiore a 35 anni.
L'organismo della Conferenza Episcopale Italiana ha rilevato la necessità di approvare in Italia "una misura nazionale contro la povertà assoluta" dal momento che le politiche economiche e sociali adottate in questi anni non hanno migliorato le condizioni di vita della popolazione. L'unico tentativo in questo senso giudicato positivamente è avvenuto mediante la distribuzione da parte del governo Berlusconi della Carta Acquisti, conosciuta anche come Social Card, tramite cui le fasce di popolazione meno abbienti sono state parzialmente aiutate dal punto di vista economico mentre il bonus di 80 euro promosso dal governo Renzi "ha avuto qualche effetto sulla povertà ma di portata assai ridotta".
La nota organizzazione ha invitato l'attuale premier ad approvare il Reddito d'Inclusione Sociale tanto auspicato dall'Alleanza contro la povertà in Italia alla quale aderisce. Il progetto consentirebbe a numerosissime famiglie di ricevere mensilmente "una somma pari alla differenza tra il proprio reddito e la soglia di povertà, così da disporre dell'insieme di risorse economiche necessarie ad uno standard di vita minimamente accettabile". Un giudizio critico ma non eccessivamente severo è stato espresso nei confronti dell'esecutivo di Enrico Letta che "non ha aiutato le famiglie in povertà ma non ne ha neppure peggiorato le condizioni".
Il documento ha denunciato infine un notevole indebolimento dei servizi pubblici a causa della crisi economica attuale mediante una riduzione del 6% tra il 2010 e il 2012, da parte dei comuni, della spesa relativa a questo settore che è già drasticamente sotto-finanziato.
La crisi economica attuale sta richiamando le gente a riscoprire valori etici dimenticati come la solidarietà e a combattere l' individualismo che è l'elemento cardine delle società occidentali del nostro tempo.
Non è difficile notare come, soprattutto in quella italiana, il settore del volontariato abbia acquisito una sempre maggiore importanza intervenendo in campi che un tempo erano totalmente amministrati dalle istituzioni statali. I contribuenti si trovano a versare annualmente al fisco una notevole quantità di denaro senza ricevere in cambio, come dovrebbero, quei servizi di cui hanno diritto. L'adozione dei provvedimenti consigliati dalla Caritas aiuterebbe a risollevare una situazione che non accenna a peggiorare ma risulterebbe inefficace se l'Italia e l'Europa (la Germania se ne faccia una ragione) dovessero decidere di continuare a perseguire politiche economiche restrittive nonostante il continuo aumento delle tensioni sociali.