Nellagiornata odierna è atterrato all’aeroporto di Ciampino l’aereo con a bordo lagiovane cristiana sudanese Meriam, accompagnata dal vice ministro italiano agliesteri, Lapo Pistelli, che da tempo ha seguito il caso della giovane donna. Meriam è stata condannatain Sudan per apostasìa, termine che sta ad indicare l’abbandono formale oltre che volontario della propria religione (in senso stretto il termine viene altresì usato oltre come rinuncia, come critica della propria precedente religione). Questo termine ha, dunque, per molte religioni valenza negativa e spesso dunque l’apostata viene fatta bersaglio di condanne spirituali (come ad esempio la scomunica).
Ad accogliere Meriam sulla pista era presente il premierMatteo Renzi, accompagnato dalla moglie Agnese. Il caso di Meriam in particolare èil classico esempio di apostasia. Nata da padre musulmano e da madre cristianaortodossa, dopo l’abbandono del padre era stata cresciuta nella fede cristiana. Per la shari’a, terminearabo che sta a significare “legge”(letteralmente strada battuta), e che puòessere interpretata sia in senso metafisico (come legge di Dio), sia in chiavepragmatica (lo sforzo concreto che viene fatto per identificare la Legge diDio), la religione deve essere tramandata di diritto dalla linea paterna. Il casodi Meriam è divenuto ancora più emblematico ed è finito sotto gli occhi di tutti inquanto essendosi sposata con un cristiano, non solo è stata accusata di essersiconvertita ad un’altra fede (quella cristiana), ma ancora peggio di avercommesso adulterio (che nell’islam è un peccato gravissimo, tanto da prevederela pena di morte a mezzo della lapidazione), in quanto non viene riconosciutoil matrimonio tra diverse fedi.
Il caso ha provocato una forte indignazione alivello internazionale. Ed è stato il premier Matteo Renzi, nella conferenzatenutasi a Strasburgo, proprio nel discorso di inaugurazione del semestre europeo,a citare la giovane, parlando anche delle giovani nigeriane, duecentosettantasei ragazzine sequestrate dai terroristi di boko haram perché il loro stile di vita, le loro abitudini erano haram, proibite, secondoquello che loro intendono per “vero islam”, dicendo in aula:“Se non c’è unareazione europea non possiamo sentirci degni di chiamarci Europa”.