Il caso di Roberta Ragusa è circondato da tanto mistero, il marito Antonio Logli insieme a suo padre e a Sara Calzolaio rimangono per gli inquirenti i responsabili della scomparsa della donna. In relazione alle indagini pare che la sera tra il 13 e 14 gennaio 2012 si sia verificata una lite tra i due coniugi Roberta Ragusa e Antonio Logli tanto che la donna sarebbe uscita di casa in pigiama, dopodiché il marito l'avrebbe rincorsa e fatta salire in auto. Da qui in poi più nessun indizio di Roberta.

Nel frattempo continuano le segnalazioni come il testimone che sostiene che i resti di Roberta Ragusa si troverebbero in una botola dell'ossario nel cimitero di Orzignano, ma le ultime notizie rivelano che il giornale Giallo avrebbe ricevuto e pubblicato una lettera in data mercoledì 23 luglio 2014 stilata da Tony, il quale precisa che il corpo senza vita della povera Roberta potrebbe trovarsi nel'ex deposito militare di Titignano a Pisa.

La lettera ricevuta dal giornale Giallo firmata Tony che a quanto pare è un maresciallo da tempo in pensione dell'Aeronautica Militare Italiana, parla di una sconvolgente chiaccherata tra alcuni militari e Antonio Logli che lo stesso Tony avrebbe udito. La missiva continua dicendo: "Antonio Logli esponeva ai tre militi le zone adatte a dissimulare il corpo senza vita di una donna diventata in qualche modo un incomodo, inoltre Logli precisava che era il solo a conoscere l'esistenza di quei luoghi segreti, tanto è vero che tra tutti indicò la cisterna di combustibile di Titignano".

La lettera specifica le generalità dei tre militari implicati in questa angosciante chiaccherata e, c'è da dire che dopo un accurato controllo da parte dei giornalisti del giornale Giallo si è arrivati ad una conclusione che i tre militi esistono realmente, addirittura uno di questi è stato contattato dalla redazione dello stesso settimanale.

Gli inviati del settimanale si sono recati nella zona mostrata da Tony, nell'ex cisterna di combustibile militare di Titignano e hanno verificato che si tratta di un luogo appartato e impenetrabile coperto completamente dalla flora e che dista all'incirca 13 chilometri dall'abitazione di Antonio Logli.

Alcuni conoscenti di vecchia data di Antonio Logli avrebbero dichiarato alla redazione del giornale Giallo che malgrado Logli si trovasse di leva nella zona circostante Pisa ossia nei dintorni della propria abitazione, si comportava come se la vita in caserma gli fosse stretta, tanto è vero che fu colto mentre si martellava il dito mignolo con l'intenzione di fratturarselo per poter così essere esonerato dal servizio militare.

Ciò dimostrerebbe un profilo caratteriale quello di Antonio Logli piuttosto opportunista e pronto a tutto pur di ottenere ciò che desidera. Nel frattempo la Procura invierà in autunno ad Antonio Logli l'atto ufficiale d'interruzione delle ricerche e il mistero sulla sparizione di Roberta Ragusa pare non debba avere mai fine.