Karina Chikitova ha tre anni e si allontana dal villaggio in cui abita dopo aver visto suo padre partire. Per fortuna insieme alla piccola c'è il loro cane che non la perde di vista. Quando la madre di Karina si accorge che la bimba non c'è, pensa che all'ultimo momento il marito l'abbia presa con sé. Dopo quattro giorni finalmente i due coniugi hanno la possibilità di comunicare nuovamente e la madre apprende la sconvolgente notizia: Karina non è accanto al suo papà, da quattro giorni quindi la sua bimba è scomparsa. La donna si rivolge subito alla polizia e le ricerche hanno inizio: un nutrito gruppo di uomini - composto da membri della polizia, della protezione civile e gente del villaggio - comincia a controllare l'immensa foresta circostante. Dove sarà? Cosa è successo? Siamo in Siberia, è il 29 luglio, e Karina si è persa nella taiga, ha percorso parecchi chilometri allontanandosi da casa e non sa tornare più indietro. La piccola ha però un grande amico accanto che la protegge dai pericoli della foresta siberiana: oltre agli animali selvatici - linci, lupi, orsi, caribù, alci - e le paludi della zona, killer temibili sono il freddo e la difficoltà di recuperare cibo e acqua sufficienti: i due riescono a sopravvivere stando vicini durante la notte mentre lei lo abbraccia e si riscalda e cibandosi di bacche, bevendo l'acqua del fiume e direttamente dalle pozzanghere. Ad un certo momento il cane lascia la piccola in una radura della foresta - dove l'erba è molto alta - e corre verso il villaggio in cerca di aiuto.

Giunto al villaggio il cane abbaia e ostinatamente richiama l'attenzione: la gente lo riconosce e comprende che sta loro comunicando qualcosa, così il grande eroe a quattro zampe riesce a condurre i soccorritori nella taiga dalla piccola padroncina.

Sono trascorsi 11 giorni da quando la piccola ha lasciato il suo villaggio di Olom, nella regione dello Irkutsk, Russia: Karina è denutrita, indicibilmente sporca, ha graffi e segni di morsicate di insetti, ma è viva ed è sana.