Continuano ariempirsi i giornali di cronaca nera. Stavolta teatro del sangue èstato un paese delle Marche, Fermo, in cui per la crisie il lavoro si è consumata una nuova tragedia. Due operai,che avevano svolto un lavoro qualche mese fa, si sarebbero recati dalloro datore di lavoro, un costruttore, per chiedere il pagamento diquanto svolto. Qui la tragedia. I due si sarebbero presentaticon un piccone urlando di essere retribuiti e il costruttore avrebbeimpugnato la pistola e li avrebbe sparati uccidendoli.

Gli operai eranodue stranieri in causa con il costruttore

Entrambi glioperai sono morti.

Erano stranieri. Uno di 38 anni era slavo e uno di26 anni proveniva dal Kosovo. I due avrebbero preteso unasomma che comprendeva le loro mensilità e anche la liquidazione eavrebbero mosso anche una causa contro di lui. Il primo è morto sulcolpo mentre l'altro è stato trovato agonizzante ed è morto subitodopo il ricovero ospedaliero. A casa del costruttore sarebbe giuntapoi la moglie che è rimasta sotto shock alla vista dei cadaveri sulpavimento di casa. I carabinieri l'hanno trovata impallidita e inlacrime. Sconvolta gridava e inveiva contro il marito assassino. Adaccompagnare gli operai alla casa del costruttore era stata la mogliedi uno dei due che era rimasta fuori dall'abitazione. Non si sarebberesa conto che il marito fosse stato ucciso a colpi d'arma da fuoco esarebbe stata informata successivamente dalle forze dell'ordine.

Il datore dilavoro ha telefonato i carabinieri

Diverseprestazioni lavorative, la liquidazione e diverse mensilità che nonerano state retribuite. Le due vittime le rivendicavano da tempo edavevano promosso una causa contro di loro. Una situazione di cuidunque era anche informata la Camera del Lavorodella città. Il 38enne Neomedim era iscritto anche alla Cgil.

Il datore di lavoro è Gianluca Ciferri, 48 anni, chesi trova ora in carcere accusato di duplice omicidio dopo avertelefonato personalmente ai carabinieri. L'uomo vivevanell'abitazione con la moglie e i tre figli.