Non sarà più un obbligo attribuire ai propri figli il cognome paterno. Ha ricevuto il primo si in commissione Giustizia della Camera il testo di legge sul doppio cognome, provvedimento che potrebbe essere licenziato dall'assemblea dei deputati entro la prossima settimana. Secondo le nuove regole alla nascita il figlio potrebbe avere il cognome del padre o della madre o il doppio cognome, secondo quanto decidono insieme i genitori. Nel caso in cui non vi fosse accordo tra i genitori il figli avrà il cognome di entrambi in ordine alfabetico. Con riferimento ai figli nati al di fuori del matrimonio e riconosciuti dai due genitori, l'unica particolarità è rappresentata dal fatto che, in caso di riconoscimento tardivo da parte di un genitore, il cognome si aggiunge solo se vi è il consenso dell'altro genitore e dello stesso minore se quattordicenne.
Inoltre, chi ha due cognomi può trasmetterne al figlio soltanto uno, a sua scelta. Il maggiorenne che ha il solo cognome paterno o materno, con una semplice dichiarazione all'ufficiale di stato civile, può aggiungere il cognome dell'altro genitore.
È un altro passo in avanti verso la parità dei sessi" ha commentato la presidente della Commissione Giustizia Donatella Ferranti (Pd), necessario per "eliminare l'obbligo del cognome paterno, norma severamente censurata dalla Corte europea dei diritti dell'uomo". L'entrata in vigore delle nuove norme è subordinata all'emanazione del regolamento da parte del governo, la quale dovrebbe avvenire entro un anno. L'Italia continua a trascinarsi istituti giuridici obsoleti appartenenti ad un passato che non trova più punti di contatti con la realtà dell'Unione Europea, la quale è l'unico motore di cambiamento della nostra società.
Il popolo italiano sembra incapace di darsi un ordinamento giuridico in grado di rispondere ad una società, la quale è cambiata a ritmi vertiginosi, specie negli ultimi decenni. E' compito del legislatore prendere atto di essi e disciplinarli per evitare discriminazioni.