«L'esperienza della Croce - ha detto - è centrale nella spiritualità di Padre Pio. Amava la Croce perché la vedeva sempre sulle spalle di Gesù e voleva aiutarlo a portarla, come Simone di Cirene». Parole in sintonia con il messaggio dell'arcivescovo Michele Castoro di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo per la Giornata della sofferenza tenutasi nel novenario della festa. «La Croce è la certezza dell'amore di Dio per noi», ha detto. «Un amore così grande che entra nella nostra sofferenza e ci dona la forza per portarla. La Croce di Cristo invita anche a lasciarci contagiare da questo amore, ci insegna a guardare sempre l'altro con misericordia e amore, soprattutto chi soffre, chi ha bisogno di aiuto». Ed è stato proprio "Redenti dalla Croce di Cristo!" il tema della novena terminata con la grande veglia di preghiera di lunedì 22 settembre.
Il momento più solenne, la concelebrazione eucaristica di mezzanotte, è stato presieduto dal ministro generale dell'Ordine fra Mauro Johri che ha invitato a pregare per la pace e secondo le intenzioni di Papa Francesco - con un particolare pensiero al prossimo Sinodo speciale sulla famiglia. La novena era iniziata domenica 14 settembre con la Messa celebrata dal nunzio apostolico in Italia, Adriano Bernardini, e terminata dal cardinale Manuel Monteiro de Castro, penitenziere maggiore emerito di Santa Romana Chiesa. Un'importante novità è stata l'introduzione della lingua dei segni che ha permesso anche alle persone sorde di seguire le funzioni religiose.