Già ridotto allo stato laico in seguito alle gravissime accuse di pedofilia, l'ex nunzio Jozef Wesolowski viene arrestato per diretta volontà di Papa Francesco dal tribunale interno del Vaticano. Per la prima volta il Vaticano si dissocia e ammette le colpe di un altissimo prelato in ragione di accuse pesanti per fatti di pedofilia compiuti dal diplomaticor a Santo Domingo. Il prelato era già stato ridotto allo stato laico in seguito a una condanna della Congregazione della Dottrina della Fede e la Santa Sede aveva anticipato che Wesolowski in quanto cittadino dello stato della chiesa sarebbe stato perseguito anche penalmente dalle autorità giudiziarie vaticane.
Quanto preannunciato è stato rispettato e in ragione delle gravissime accuse e dei comprovati indizi di reità all'ex alto prelato è stata inflitta una misura restrittiva in via cautelare. La misura è quella degli arresti domiciliari in ragione delle condizioni di salute precarie dell'imputato.
Jozef Wesolowski è accusato di fatti di pedofilia compiuti in giacenza del suo incarico di diplomatico per conto della Santa sede nella repubblica domenicana. Tra le numerose testimonianze a sfavore dell'imputato vi è anche quella di un diacono, al tempo dei fatti stretto collaboratore dell'ex nunzio, che ha dichiarato di avere fornito a Wesolowski ragazzini per incontri sessuali. A Santo Domingo nel 2008 era partita un'inchiesta penale per pedofilia a danno del diplomatico in seguito della quale è stato rimosso dall'incarico e richiamato a Città del Vaticano.
Visti i gravissimi fatti anche l'Onu attraverso un comitato per i diritti in suo seno aveva fatto espressa richiesta la Vaticano di condurre indagini immediate e imparziali riguardo le vicende suddette.
Il monsignore Wesolowski, 66 anni, di origine polacca ha alle spalle una lunga carriera diplomatica per la Santa Sede. I fatti risalgono a 6 anni fa e solo ora arriva la misura cautelare restrittiva anche se già dopo la condanna della Congregazione gli era stato ordinato di non lasciare Roma.
E' la prima volta che il Vaticano prende una posizione netta procedendo con i propri tribunali in via penale verso un altro prelato accusato di pedofilia. E' un chiaro segnale quello mandato dal Papa e non poteva essere altrimenti. Le accuse pendenti in capo all'ex nunzio sono gravissime e gli indizi di reità praticamente inconfutabili.