Chi è fuori dal giro canino difficilmente conosce la realtà delle Perreras spagnole e anche molti amanti degli animali la ignorano. Spesso si preferisce non vedere e non sapere in quanto è una realtà che urta chiunque è dotato di una minima sensibilità nei confronti della vita, e non sopporta la sofferenza e la crudeltà verso qualsiasi essere vivente.

Cosa sono le Perreras

Perreras viene da perro che in spagnolo significa cane. Ebbene dovrebbero essere canili (pubblici - locali) se non assomigliassero più che altro a dei lager dove i randagi e i cani abbandonati dalle famiglie, spesso per motivi futili, vengono sistematicamente soppressi.

Circa 30 mila l'anno. Ma se pensate che la soppressione avvenga per addormentamento, la classica iniezione volta a non farli soffrire, non sapete cosa sono le Perreras. Sì, perché qui non si tratta di eliminare i randagi in eccesso, garantendo loro una dipartita serena, ma di sopprimerli nei peggiori dei modi. A bastonate o cremati vivi. Il perché è semplice: sono metodi molto più economici dell'eutanasia classica. Addormentarli senza farli soffrire costa troppo. Se digitate su google Perreras potete trovare racconti e foto che ritraggono i ospiti dei canili spagnoli, nonché le modalità della soppressione. Sui social network ci sono poi anche le immagini postate da chi si impegna per tentare di salvarli, volontari e associazioni.

Sono foto terribili dove si possono vedere i dipendenti dei canili prendere il cane, legargli il muso con il nastro adesivo, chiuderlo in un sacco della spazzatura e gettarlo vivo nel forno. Il nastro serve per non farlo guaire mentre brucia. Si raccontano di casi in cui i cani e i gatti sono entrati nelle camere a gas e usciti vivi per essersi riparati dalle esalazioni infilando il muso nel pelo del compagno morto, e subito dopo gettati nel forno vivi.

I più fortunati che giungono nelle perreras, muoiono per conto loro, alcuni, perché infortunati e non certo curati, altri per infarto da stress. Alcuni perreras utilizzano un neuromuscolare paralizzante che li fa agonizzare tra atroci sofferenze per ore prima di morire.

Perchè questa crudeltà?

La Spagna non ha ratificato la Convenzione europea dei diritti degli animali di compagnia che prevede il carcere fino a 2 anni per chi uccide gli animali da compagnia e 15 mesi per i maltrattamenti.

Sono i Comuni spagnoli a pagare la soppressione: 80 euro a cane cosicché il tempo di permanenza nel canile può essere di appena 10 giorni. I Comuni non convenzionati con le perreras, procedono all'uccisione dei cani direttamente in mezzo alla strada per mano del veterinario locale.

Chi combatte contro questa crudeltà

Molte sono le petizioni continue che raccolgono firme dall'web e molte associazioni che si impegnano di salvare i cani spagnoli, cercando di farli adottare in tutta Europa. Tra quelle italiane spicca la Onlus Una zampa per la Spagna.

In attesa della risposta dell'UE

L'AAIDA (Associazione Italiana difesa animali e Ambiente) ha chiesto nel 2011 un pronunciamento ufficiale da parte del Parlamento europeo affinché la Spagna si adegui al diritto comunitario e ratifichi la Convenzione. L'allora Commissario dell'Ue John Dalli rispose all'interrogazione di Andrea Zanoni (Eurodeputato IdV) assicurando che la Commissione condurrà uno studio in proposito nel 2014. L'AAIDA e le Associazioni ambientaliste chiedono una direttiva UE con degli standard di tutela obbligatori.