Dopo l'autopsia effettuata sul corpo di Elena Ceste, donna scomparsa nel mese di gennaio e ritrovata la scorsa settimana a soli 2 chilometri dalla propria abitazione nell'Astigiano, l'ipotesi di suicidio sembra essere sempre più lontana e gli investigatori si dicono quasi certi che si tratti di un omicidio premeditato. Grazie alle interviste rilasciate a "La Stampa" si può infatti affermare che, nonostante sul corpo della vittima non siano state trovate ferite o segni di colluttazione, l'ipotesi di omicidio sembra essere sempre quella più corretta.

Le analisi della dinamica e del luogo di ritrovamento del corpo hanno fatto infatti fatto trarre delle importanti conclusioni agli inquirenti: Elena Ceste non può essersi recata da sola nel luogo del ritrovamento e per di più non può avere compiuto questo tragitto tra rovi ed arbusti completamente nuda. Le forze dell'ordine hanno inoltre sottolineato come, molto probabilmente, l'omicida avesse studiato nei minimi dettagli il luogo in cui lasciare il corpo di Elena Ceste (la zona era stata perlustrata numerose volte dai Vigili Del Fuoco) e, fossero passati ancora circa 12 mesi, la donna sarebbe stata assorbita completamente dall'ecosistema non lasciando più alcuna traccia.

Chi l'ha visto, caso Elena Ceste: il marito Michele Buoniconti rimane il primo sospettato

Dopo le notizie che scongiurano il possibile suicidio sembra farsi sempre più in bilico la posizione di Michele Buoniconti, marito di Elena Ceste già raggiunto da un avviso di garanzia da parte della Procura.

A dirla tutta ad oggi i sospetti sono alquanto vaghi e l'uomo si è sempre dimostrato coerente e molto disponibile verso gli inquirenti. Il padre di famiglia è ora rinchiuso nella propria abitazione e si è espresso solamente tramite le parole dell'avvocato esternando tutta la propria serenità e ribadendo di non essere colpevole e di avere fiducia nella Giustizia Italiana. Attesi nuovi importanti indizi dagli esiti degli esami istologici e tossicologici dei prossimi giorni.