Il virus Ebola continua a mietere vittime. L'idea stessa di una sua marginalizzazione in un'area ristretta sembrerebbe cedere lentamente il posto, almeno nell'opinione pubblica, ad un'idea catastrofista di rapida diffusione dello stesso all'interno dei Paesi occidentali e tecnologicamente avanzati. Un'ansia fuorviante accompagna i popoli "civilizzati", catapultati dall'opinione pubblica in un mondo parallelo abitato da Zombie. Gli ultimi casi in un certo senso sembrerebbero confermare tale assunto, senza però considerare l'eccezionalità degli stessi e le strategie in pianificazione che dovrebbero in qualche modo calmierare le preoccupazioni e riportarci in una reale condizione di sicurezza e stabilità.Tali strategie, oltre a nuove modalità di analisi e test, sembrerebbero prevedere la scoperta di un vaccino.

Pochi giorni fa infatti il Canada ha annunciato la scoperta di un vaccino sperimentale dimostratosi efficace nei test clinici eseguiti. Il Paese nordamericano spedirà circa 800 fiale dello stesso all'Organizzazione Mondiale della Sanità affinché siano eseguiti ulteriori test che né verifichino ulteriormente l'efficacia.

"Questo vaccino, il prodotto di molti anni di ricerca scientifica e innovazione, potrebbe essere uno strumento importante per arginare l'epidemia. Continueremo a lavorare a stretto contatto con l'OMS per affrontare alcune delle questioni etiche e logistiche legate all'utilizzo di questo vaccino sperimentale nella lotta contro Ebola, " ha affermato il Direttore della Sanità pubblica del Canada Gregory Taylor.

Il vaccino verrà spedito in tre trance ed imballato in un apposito contenitore con ghiaccio secco ad una temperatura di -80 gradi Celsius (-112 gradi Fahrenheit). Il vaccino è stato sviluppato presso il Laboratorio di Microbiologia Generale in Canada.

Il vaccino è una combinazione di una versione indebolita del virus della stomatite vescicolare, o VSV, che si trova negli animali, tra cui bovini e cavalli, e le proteine ​​del virus Ebola.

Il vaccino VSV-EBOV innesca una risposta del sistema immunitario che produce anticorpi contro la proteina Ebola, simile ad un vaccino antinfluenzale. Gli studi clinici sul vaccino in questione, presso l'Istituto di Ricerca il Walter Reed Army, sono ancora in corso e non si avranno risposte prima di dicembre.

Nella ricerca di un cura contro il virus Ebola, il Canada è sempre stato i prima linea, godendo dei finanziamenti degli Stati Uniti e dei Paesi partner, ed un secondo vaccino è pronto è in piena sperimentazione.

Come ha infatti affermato il Ministro della Salute canadese Rona Ambrose in una sua dichiarazione, "Il Canada vede questo vaccino sperimentale per Ebola come una risorsa globale, e, nell'interesse della salute pubblica globale, stiamo collaborando con i nostri partner internazionali nell'intento di eliminare l'epidemia di Ebola in Africa occidentale".