Prima ha ucciso la compagna, strangolandola forse con un elastico del portapacchi dell'automobile, poi ha chiamato un amico, raccontando il terribile omicidio e chiedendo: "e adesso cosa faccio?", quindi è scappato fino alla piazza dove si trova la Basilica di Sant'Ambrogio e lì, seduto su una panchina, è stato trovato e arrestato dai poliziotti. La tragedia si è consumata a Milano, nel corso della notte. L'assassino, 42 anni, non era nuovo ad atti di violenza nei confronti della fidanzata. I vicini di casa hanno raccontato agli investigatori che spesso c'erano delle liti furibonde e, nonostante mettessero la musica ad altissimo volume per coprire le grida, si riuscivano a percepire le urla e il rumore di oggetti che volavano. Due mesi fa, il primo episodio preoccupante: la donna, ricoperta di sangue, scappò dall'appartamento e si rifugiò nel palazzo di fronte dove trovò la protezione dei condomini che chiamarono i soccorsi. Qualcuno, adesso, punta l'indice contro le forze dell'ordine, dicendo che il giorno dopo il fidanzato era già in libertà.

Nella notte fra domenica 19 e lunedì 20 ottobre, l'ennesimo litigio violento e stavolta la donna non è riuscita a scappare, finendo strangolata dalle braccia del suo convivente. Questi, subito dopo aver commesso il delitto, ha poi confessato all'amico, prima di scappare di casa. La polizia è stata allertata proprio dall'amico dell'omicida: quando sono arrivati al quarto piano di Via della Commenda, gli agenti hanno visto che non c'era più nulla da fare, la vittima era ormai morta e sul luogo del delitto è stata rinvenuta una molla da portabagagli di auto, che potrebbe essere l'arma del delitto. Nel frattempo, i poliziotti, messisi sulle tracce dell'assassino, lo hanno trovato seduto su una panchina nei pressi della Basilica di Sant'Ambrogio. L'uomo è stato arrestato e portato in Questura, dove è stato sottoposto ad interrogatorio. Dalle prime analisi e rilievi della Scientifica, si ipotizza che si sia trattato di un omicidio scaturito da un raptus di violenza, al culmine dell'ennesimo litigio con la convivente. Subito dopo, il 42enne si sarebbe allontanato per cercare di scappare, ma una volta arrivato a Piazza Sant'Ambrogio, rendendosi conto che comunque prima o poi sarebbe stato rintracciato, avrebbe preferito sedersi e attendere l'arrivo della polizia.