Arrivano brutte notizie per Massimo Giuseppe Bossetti, il carpentiere di 44 anni accusato di aver ucciso l'allora 13enne Yara Gambirasio. Le news riguardanti questo caso infatti prospettano la fine dell'isolamento in carcere per il carpentiere. A deciderlo è stato il pm Letizia Ruggeri che ha eliminato tutte le disposizioni prese in precedenza, ovvero dal momento in cui lo stesso Bossetto varcò le porte della casa circondariale di via Gleno a Bergamo: niente più ora d'aria in solitudine, addio agli essenziali incontri con il cappellano, con le guardie penitenziarie, con gli avvocati e con i familiari.
Ora Massimo Bossetti sarà insieme agli altri detenuti, probabilmente godrà di qualche protezione in più: verra infatti controllato a vista da una guarda per non mettere a rischio la vita del 44enne carpentiere, che potrebbe subire l'aggressione degli altri detenuti per via delle accuse nei suoi confronti. Inoltre sono spuntate nuove news sull'omicidio di Yara Gambirasio, ovvero nuove ipotesi che in passato sono state escluse.
News sul caso di Yara Gambirasio: Bossetti "perde" l'isolamento
Addio quindi all'isolamento per Massimo Giuseppe Bossetti: sarà a contatto con tutti gli altri detenuti del carcere di Bergamo. I suoi legali hanno comunque già presentato il ricorso in Cassazione per ottenere gli arresti domiciliari, rifiutati dal tribunale della Libertà.
Gli avvocati del 44enne carpentiere infatti chiedono nuovamente che il proprio assistito possa rientrare in casa perché non c'è alcun pericolo di fuga e neanche di inquinamento delle prove. Insomma, gli arresti domiciliari di Bossetti non metterebbero a rischio le indagini sull'omicidio di Yara Gambirasio. Proprio in questo senso arrivano nuove news: il criminologo Ezio Denti infatti ha dichiarato che la 13enne potrebbe essere stata ammazzata in un altro luogo e poi successivamente trasportata da più complici nel luogo dove è stato ritrovato il corpo il 26 febbraio 2011.
In realtà questa ipotesi è stata già esclusa in passato da Cristina Cattaneo, ovvero la dottoressa che ha effettuato l'autopsia. Secondo quest'ultima, il cadavere della ragazza non è mai stato spostato dal luogo dell'omicidio.