La notizia del giorno circa il virus Ebola, sulla bocca di tutti nelle ultime ore, è che il dipendente dell'Onu che era ricoverato in Germania per aver contratto il virus Ebola è deceduto ed è quindi stata fissata per il 14 ottobre 2014 una riunione del Consiglio di Sicurezza sull'epidemia. Di nazionalità sudanese, l'uomo, 56enne medico, si era ammalato in Liberia. Era il terzo malato di Ebola in Germania, Paese dove cresce comprensibilmente la preoccupazione per una possibile diffusione dell'epidemia.



I sintomi del male sono particolarmente aggressivi.

In particolare si manifestano vomito, diarrea, febbre, dolori muscolari, con un periodo di incubazione di circa quindici giorni. Come si trasmette questo virus? Attraverso saliva, sangue e in generale liquidi umani, dunque anche attraverso rapporti sessuali. Secondo gli esperti tale virus è originario dell'Africa. Il primo ceppo fu infatti individuato nell'ormai lontano anno 1976, nella Repubblica Democratica del Congo.



Nei giorni scorsi ll ministro Lorenzin (Sanità) aveva comunicato alla stampa che il giorno 16 ottobre 2014, giovedì, è in calendario una riunione straordinaria dei ministri della Salute Ue a Bruxelles, che servirà per studiare a fondo come organizzarsi per limitare i danni in quanto è soprattutto sulla prevenzione che si gioca questa difficile "partita".

La riscoperta del virus Ebola risulta piuttosto recente, probabilmente perché è aumentata in modo assai significativo l'attività delle cosiddette "compagnie del legname" che lavorano in territorio africano. C'è a questo punto il rischio concreto che quella dell'Ebola sia l'epidemia più grave e difficile da prevenire dopo l'Aids.

Al 14 ottobre 2014 non esistono cure o vaccini tout court. Sono però in fase di valutazione metodi estremamente avanzati, come l'impiego del farmaco denominato "Zmapp" che è però in via di sperimentazione. Da oggi, intanto, ad Heathrow (Londra) saranno avviati i controlli sui passeggeri che giungono in aeroporto dalle zone più colpite dal micidiale virus.

Cresce l'allarme anche nel nostro Paese per i rischi di una rapida diffusione dell'epidemia di Ebola dati i frequenti sbarchi di persone che giungono dall'Africa, attraversando il Mediterraneo con barconi poco sicuri ma capienti messi loro a disposizione dai famigerati "scafisti".

Queste persone affrontano il viaggio per mare in condizioni igienico-sanitarie molto precarie, con tutto quel che ne consegue... È tempo di limitare questi sbarchi nel nostro Paese, vista l'emergenza sanitaria in atto? Cosa ne pensate?