Reato di disastro ambientale, processo Eternit. La sentenza? Annullata senza rinvio per intervenuta prescrizione del reato. Nessun colpevole. Quanto meno secondo la legge italiana. La corte d’appello di Torino ha accolto la richiesta del procuratore generale, Francesco Iacoviello. 3000 morti per inquinamento da amianto, provocato dalla multinazionale Eternit, nelle zone di Casale Monferrato, Cavagnolo, Rubiera e Bagnoli. Nessun colpevole. Questa è la giustizia italiana. Non solo nessun colpevole, ma addirittura eliminati tutti i risarcimenti promessi ai familiari delle famiglie e alle istituzioni locali.

Morire di tumore, di mesotelioma pleurico causato dall’inquinamento di amianto, non è più così grave, insomma. Un reato qualsiasi che può cadere in prescrizione come una bega giudiziaria qualsiasi.

Eternit, annullata la condanna

Completamente pulito seconda la Corte d’appello di Torino il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, amministratore della multinazionale svizzero-belga e unico imputato per il disastro ambientale doloso. Avrebbe dovuto scontare 18 anni di carcere. E’ uscito dall’aula completamente libero. Lo stesso legale di Schmidheiny ha dichiarato che l’imputato “è colpevole di tutte le condotte che gli sono state ascritte”, ma ha anche aggiunto che “il giudice tra diritto e giustizia deve sempre scegliere il diritto”.

Una legge senza anima, insomma, una burocrazia legale che non guarda al cittadino ma solo ai codici penali. Il risultato: 3000 morti dimenticati. Non sono della stessa opinione i familiari delle vittime. “Vergogna, vergogna” hanno gridato fuori dall’aula. E’ questa la giustizia italiana? Solo una vergogna?

Ma oltre il danno, la beffa.

"All'Inail i costi per le sole prestazioni mediche ai lavoratori colpiti dalle patologie provocate dall'amianto sono costate 280 milioni di euro che non si recupereranno più perché il verdetto della Cassazione ha demolito in radice questo processo", ha dichiarato l'avvocato generale dell'Inail, Giuseppe Vella. Ma non solo: Inail e Inps sono stati condannati addirittura al pagamento delle spese legali.

Stessa sorte è capitata anche a una delle vittime dell’aminato. Ammalarsi, morire, pagare e non avere giustizia. “Le domande di giustizia non vengono meno nel tempo” commenta Renzi. Questa prescrizione va cambiata.

Si passa da una condanna a 18 anni di reclusione per disastro doloso alla prescrizione. La prescrizione per il reato di disastro ambientale è di 12 anni, infatti. Il reato va dal 1986 (anno di fallimento della Eternit) al 1998. La condanna per il magnate svizzero è arrivata nel 2012. Siamo nel 2014, quindi: prescrizione. Il ragionamento è semplice. Il ragionamento è anche giusto?