L'agghiacciante vicenda si è svolta a Napoli, precisamente a Miano, quartiere della periferia Nord. Dopo il terribile caso di Chiara, segregata per 8 anni nel Vomero dalla madre, poi arrestata insieme a 3 complici, la polizia ha scoperto un caso analogo. Geppina ha 59 anni ed è una fioraia. Sua figlia, Rossellina ne ha 31 e da sempre vive solamente con lei. Il padre, alla nascita, non l'ha riconosciuta e ha chiesto il test del DNA. Le due donne prima conducevano una vita relativamente normale, nonostante il loro rapporto sembra essere stato sempre morboso.

Da 9 la ragazza non si vede più in giro, è sparita. Geppina infatti la tiene segregata in casa. Vivono in un appartamento in via Janfolla, al decimo piano. Abitano in un palazzo appartenente all'Istituto Autonomo delle case popolari, occupato abusivamente. La triste storia è venuta allo scoperto in seguito a uno sfratto richiesto dall'Icap. Se avessero voluto rimanere lì, avrebbero dovuto pagare 60mila euro.

La polizia è giunta presso l'abitazione insieme al personale sanitario. Dopo ore e ore che bussava alla porta, Geppina e Rossellina, laureata in ingegneria aerospaziale, sono state trovate tra cattivi odori, escrementi e vecchi giocattoli: una Barbie principessa e una giraffa di pezza.

I vicini di casa le difendono e dichiarano che le due donne non vivevano sepolte vive e aggiungono che lo sfratto è una "cattiveria". Testimoniano, inoltre, che la madre usciva ogni giorno per andare a vendere i fiori fuori dal cimitero del quartiere mentre la figlia rimaneva a casa. Le due donne hanno fatto resistenza. L'ingresso dell'abitazione è già stato murato. Mentre per la madre è stato immediatamente autorizzato il trattamento sanitario obbligatorio nel vecchio Policlinico, la figlia, per ora, troverà ospitalità presso la zia materna.

L'amore malato e morboso di questa donna nei confronti della figlia è stato definito "carceriere" e "cannibale". Rossellina, da sempre succube della madre, è stata invece definita sua "prigioniera volontaria".