Gli hanno diagnosticato una frattura con ematoma ad un ginocchio, l'hanno anche operato e non si sono accorti che in realtà, quel ragazzo di appena 21 anni aveva un tumore. Dopo quell'inutile intervento chirurgico, le condizioni di salute di Domenico Natale si sono fortemente aggravate e per lui è iniziato un vero e proprio calvario che ha portato anche ad un'amputazione dell'arto per provare a fermare il cancro che, però, ormai si era diffuso con metastasi che alla fine hanno ucciso il ragazzo.

La drammatica vicenda di Domenico, originario di Caserta, è cominciato nel maggio del 2013. Il ragazzo andò in una clinica privata a Roma, lamentando un forte dolore al ginocchio destro. L'ortopedico e il radiologo lo visitarono e gli fecero tutti gli esami del caso, e alla fine diagnosticarono una frattura con relativo ematoma interno. L'unica soluzione per una guarigione era l'intervento chirurgico per ricomporre la frattura. L'operazione, però, si sarebbe rivelata inutile, poiché quella che era stata scambiata per una rottura del ginocchio, in realtà era un terribile e doloroso cancro.

L'intervento, dunque, sarebbe risultato anche dannoso, poiché da quel momento le condizioni del giovane Domenico sono peggiorate e, quando ci si è accorti che aveva un tumore, a nulla è servita l'amputazione della gamba destra per provare a salvargli la vita. Le metastasi si erano ormai diffuse, e nonostante un intervento chirurgico avvenuto nella primavera del 2014, il ragazzo dopo numerose sofferenze, è morto circa una settimana fa, a Caserta.

Sotto accusa, per il decesso del ventunenne, l'ortopedico e il radiologo della clinica privata romana che hanno sbagliato la diagnosi. La Procura di Roma, infatti, ha disposto un procedimento nei loro confronti. In un primo momento, le accuse a loro carico erano di lesioni colpose gravissime ma, in seguito alla morte del povero Domenico per quel tumore che non erano riusciti a vedere, ora potrebbero addirittura rispondere di omicidio colposo dinanzi ai giudici del Tribunale di Roma.