C'è un fitto velo di mistero sui sorvoli di cinque centrali nucleari francesi avvenuti lo scorso venerdì 31 ottobre. Non si sa con certezza chi sia l'autore di questi sorvoli, chi abbia pilotato in remoto i droni e perché. Sotto mira ci sono stati gli impianti di Dampierre-en-Burly (Loira), Penly (Senna-Marittima), Fessenheim (Alto Reno), Flamanville (Mancia), Saint-Laurent-des-Eaux (Loira e Cher). La Gendarmeria Nazionale ed il ministero degli Interni mantengono sull'argomento un grande riserbo, probabilmente dovuto al fatto che non sanno chi siano i responsabili.

I sorvoli sono cominciati la sera di giovedì 30 ottobre con gli impianti di Penly ed un altro nella Garonna, ma questi non sono stati intercettati, in quanto la polizia ha affermato che non costituivano una minaccia diretta verso la sicurezza delle centrali. A riprova ne erano state le sette centrali sorvolate ad ottobre. Non tutti sono d'accordo sulla non pericolosità di questi sorvoli, specie in momenti in cui nel mondo c'è l'allerta terrorismo islamico. La paura è infatti quella che possano trasportare esplosivi per provocare una fuga radioattiva.

Fonti ufficiali hanno comunque tranquillizzato l'opinione pubblica per la mancanza di pericolo effettivo, in quanto le centrali possono resistere sia a terremoti di alta intensità, sia a disastri aerei.

C'è però una falla della sicurezza poiché sarebbe vietato il sorvolo del cielo sopra gli impianti atomici per un raggio di cinque chilometri e mille metri di altezza.

D'altra parte, le piccole dimensioni dei droni, probabilmente sofisticati quadricotteri, non comporterebbero un pericolo, anche se non si sa chi ne sia l'autore.

Ci sono però delle ipotesi che vedono, oltre la stessa EDF, società francese per l'energia, che nel suo sito mostra le centrali dall'alto per un tour virtuale (un test per controllare i tempi di reazione?), anche Greenpeace, che già nel 2007 ha impiegato piccoli droni per effettuare filmati e probabilmente misurazioni sulla radioattività dispersa nell'ambiente.

Intanto si sta preparando una legge che prevede una pena di un anno di carcere e una multa di 75.000 € per i responsabili di voli sui siti nucleari.

Noi italiani possiamo essere sicuri per quel che riguarda quanto accaduto? La centrale francese più vicina fatta oggetto di sorvoli si trova a 300 chilometri dai nostri confini. Almeno in questo caso, non dovremmo preoccuparci.